lunedì 8 agosto 2011

Iren agli esami di riparazione

Sedici punti da chiarire

In arrivo gli esami di riparazione, dopo un'estate impegnativa, fitta di studi e ripassi.
Le materie da portare all'esame sono un pesante fardello, un elenco per dare l'idea della prova muscolare a cui si deve sottoporre la multiutility.
Ce la farà Iren?



Gli argomenti sul tappeto sono davvero un'infinita serie.
Il corso del progetto non è certo molto lineare e arranca con sempre maggior fatica.
Ecco la serie di questioni aperte:
1. Abuso edilizio (il pemesso di costruire dimenticato)
Il 14 settembre il Tar entrerà nel merito della questione sollevata da Gcr alla fine di giugno. Nel progetto manca il permesso a costruire e si ipotizza l'abuso edilizio, che è sanabile pagando il doppio del costruito o abbattendo l'opera. Sullo stesso tema gli avvocati De Angelis e Allegri hanno depositato esposto in Procura. Dal 1° luglio, a seguito dell'esposto al Nucleo Abusi Edilizi il cantiere è fermo.
2. Piano Economico Finanziario (questo sconosciuto)
Da 555 giorni Iren nega il piano economico finanziario dell'inceneritore, dove si potrebbe capire come l'azienda intenda rientrare dall'investimento e quanto costa davvero l'impianto. Ma il piano è negato al Gcr, come al sindaco di Parma, come ai Media da oltre un anno.
3. Bernazzoli family (datori di lavori generosi)
Nel 2010 si scopre che la figlia del presidente della Provincia Bernazzoli è una dipendente di Iren. La Provincia alza il silenzio stampa e non biascica parola. Per fugare i dubbi basterebbe poco: la data d'assunzione, il motivo. Tutto qui.
4. Modifiche al progetto (variare non si può)
A giugno 2011 vengono alla luce importanti modifiche al progetto che riguardano il sistema di filtraggio degli inquinanti e la gestione dei fanghi del costruendo inceneritore. Due uscite dal progetto che secondo le prescrizioni necessitano di riapertura della Conferenza dei Servizi. Chi l'ha vista?
5. InciucHera (di chi è l'inceneritore?)
Emergono i progetti dell'inceneritore di Parma e dalle tavole si scopre che in realtà la progettazione è affidata ad Hera, multiutility concorrente di Iren, addirittura indicata, sul sito di Politecnica, come committente del progetto.
6. Morselli contro Morselli (nessuno mi può giudicar)
Luciano Morselli è il professore bolognese scelto dalla Provincia per vigilare sulla costruzione del forno. Ma è anche persona molto vicina ad Hera, con la quale il docente ha attivato master, corsi, fiere, workshop. Saprà giudicare con imparzialità?
7. I pezzi cinesi (alla fiera dell'est)
1.Lettera anonima al Gcr. Il sistema di filtraggio usufruirà di un filtro cinese mai utilizzato in Europa e di dubbia validità (ditta Marubeni).
8. La gara d'appalto mancata (affidi familiari)
L'inceneritore viene affidato nel 2008 ad Iren senza provvedere a nessuna gara d'appalto pubblica che potesse mettere in concorrenza le aziende proponenti e garantire ci contribuenti il miglior progetto al miglior prezzo.
9. La gara d'appalto snobbata (43,8 milioni snobbati)
Nel 2010 viene assegnata l'opera edilizia relativa all'inceneritore. A fronte di una gara d'appalto europea del valore di 43,8 milioni di euro, incredibilmente si presenta una sola azienda aggiudicandosi i lavori. E' la CCC di Bologna, cooperativa rossa legata al Pd.
10.Esposto alla Commissione Europea (Europa pensaci tu)
Nell'ottobre 2010 gli avvocati De Angelis e Allegri segnalano all'Europa le anomalie legate al progetto dell'inceneritore di Parma ed in particolare l'affidamento diretto ad Enia senza adire gara pubblica d'appalto.
11.Teleriscaldamento illegittimo (buchi pieni di soldi)
A febbraio 2011 gli avvocati Allegri e De Angelis depositano un esposto alla Procura sulla rete di teleriscaldamento, chiedendo di verificare il fatto che sia stata ceduta a Iren pur essendo vietato per legge. A marzo 2011 gli avvocati Allegri e De Angelis diffidano il sindaco di Parma sulla rete di teleriscaldamento. Essendo Iren una società privata non si può regalar loro la rete e le centraline, ma solo portare a gara la gestione. E' anche dubbio che Iren sostenga la necessità del forno per alimentare il teleriscaldamento: a Reggio il teleriscaldamento è molto esteso, ma l'inceneritore lo spengono lo stesso, senza sostituirlo.
12.La provenienza dei rifiuti (da dove arrivi sacco?)
Nell'autorizzazione integrale ambientale sono indicate le prescrizioni legate all'affidamento del progetto del Pai a Enia. Alla prescrizione numero 5 si sottolinea che i rifiuti debbano provenire dall'ambito provinciale, ma si lascia spazio per eventualità difformi, “salvo autorizzazioni delle autorità competenti”. Un buco nel quale tutto può passare, come successe a Piacenza, quando nell'inceneritore bruciarono il petrolio del Lambro, con una semplice firma del presidente della regione Errani.
13.Diffida ad Ato (affidamenti illegittimi a Iren)
A febbraio 2011 parte la diffida ad Ato da parte degli avvocati Allegri e De Angelis, visto che nel contratto Enia Ato del 2004 è scritto espressamente che la convenzione non riguarda lo smaltimento dei rifiuti, che quindi non sarebbe di competenza di Enia.
14.Condanna di Andrea Viero (i conti salati della corte dei conti)
La Corte dei Conti ha condannato l'amministratore delegato Andrea Viero per un danno erariale da mezzo milione di euro quando era alla regione Friuli. Per il consiglio comunale di Reggio Emilia i condannati per questi reati vanno allontanati delle cariche in aziende pubbliche.
15.Denuncia sull'appalto dei sistema elettrico (che scossa l'inceneritore!)
Nel febbraio 2011 l'azienda Ceif ricorre al Tar per reclamare contro l'affidamento dell'appalto di 2,5 milioni di euro a Siemens.
16.Finanziamento Bei (i costi dichiarati, i costi reali)
A luglio 2009 si viene a conoscenza del finanziamento della Bei ad Enia di 100 milioni di euro. Enia dichiara un investimento di 265 milioni di euro. A Parma Iren insiste affermando che la spesa è sotto i duecento milioni. Dati che non collimano.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 8 agosto 2011

+38 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+434 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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