Il rapporto di collaborazione tra il Comune di Napoli e il Centro Riciclo Vedelago è stato formalizzato in un protocollo di intesa firmato il 5 agosto dal vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano e Carla Poli.
Col protocollo si dà l'avvio ad uno studio preliminare di fattibilità per la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico a freddo con annesso impianto di estrusione da collocare sul territorio di Napoli e favorire l’implementazione dell’utilizzo delle materie di seconda vita nei cicli produttivi propri.
L'amministrazione di Napoli ritiene che il centro di Vedelago possiede il know-how necessario a costruire un impianto di trattamento a freddo per valorizzare la frazione residua dei rifiuti o del trattamento dei residui del recupero delle materia plastiche, tanto da essere riconosciuto a livello europeo.
Si tratta di un progetto che l'amministrazione partenopea ritiene necessario per realizzare quella rivoluzione ambientale che poggia sulla differenziata e il riciclo dei rifiuti, unica strada per superare l'emergenza senza doversi piegare alla filiera classica discariche-inceneritore che, fino ad oggi, non ha prodotto alcun risultato vero.
Le attività del rapporto di collaborazione saranno così articolate.
Uno studio dello stato di fatto sulle raccolte differenziate con l'acquisizione ed analisi dei dati di produzione; l'elaborazione del Piano Preventivo dei costi degli interventi e dei benefici derivanti dalla implementazione del suddetto impianto; l'elaborazione del Piano di Gestione
Commerciale comprendente l'analisi del mercato per i materiali in entrata ed in uscita (input/output); la verifica della possibilità di promuovere attività di ricerca e innovazione coinvolgendo Istituti di Ricerca e Università.
Il comune di Napoli prosegue così nella svolta voluta dal sindaco De Magistris, che ha da subito chiarito che l'approccio ai rifiuti non è quello dell'incenerimento o delle discariche, ma quello del recupero dei materiali, in ottemperanza alla direttiva europea 98/2008.
Chissà come mai un comune come Napoli sceglie un progetto di nicchia come quello di Vedelago?
Semplice, perché non è di nicchia, ma rappresenta la punta di diamante italiana nell'approccio virtuoso alla gestione dei materiali post utilizzo.
Certo, è solo uno dei capisaldi della gestione, perché a monte ci devono essere tante cose come una corretta raccolta differenziata.
Ma la strada è tracciata anche a Napoli, come a Reggio, dove i cugini d'oltrenza hanno cancellato l'inceneritore costituendolo con il trattamento meccanico biologico.
Hanno tanto da insegnarci in questo campo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 agosto 2011
+37 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+433 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Nessun commento:
Posta un commento