venerdì 10 agosto 2012

Verona, un altro record negativo


Tempo di Olimpiadi, tempo di record battuti.
Anche Verona batte un altro record, ma non è un record sportivo di cui andare fieri.
Dopo il quarto posto come città più inquinata d’Italia (medaglia di legno per dirla con il gergo olimpico), Verona si è vista respinta dall’Unione Europea la richiesta di proroga per rientrare nei limiti di emissione del biossido di azoto entro il 2015.
Ma cosa è il biossido di azoto?



Il NO2 è un gas di odore pungente e altamente tossico, sottoposto a precisi limiti imposti dall’Unione Europea, sulla base delle valutazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Le fonti principali di NO2 nelle città sono le centrali termoelettriche, il riscaldamento e il traffico e il valore limite orario imposto dall’Unione Europea è di 200 microgrammi per metro cubo da non superare per più di 18 volte l’anno.
Sull’uomo il biossido di azoto è irritante per gli occhi e soprattutto per l’apparato respiratorio, ed è causa di bronchiti andando a provocare edemi polmonari e decesso in quanto è in grado di combinarsi con l'emoglobina, che ne modifica le proprietà chimiche e fisiologiche.
La direttiva 2008/50/CE prevedeva che gli Stati membri dell’Unione Europea raggiungessero questi limiti entro il 2010, con possibilità di proroga di massimo di cinque anni; la proroga sarebbe stata concessa a condizione che lo Stato in questione fosse stato in grado di dimostrare l’impossibilità di adeguarsi nei tempi previsti e soprattutto che fornisse un adeguato piano di risanamento della qualità dell’aria, sufficiente a raggiungere valori conformi entro il 1° gennaio 2015.
A 23 città italiane è stata concessa la proroga perché la Comunità Europea ha ritenuto che i provvedimenti intrapresi dalle amministrazioni locali fossero nella direzione corretta: a Verona e ad altre 24 città non è stata concessa questa possibilità perché i piani presentati non sono stati ritenuti congrui alle esigenze.
Per l’ennesima volta, quindi, i contribuenti veronesi dovranno sobbarcarsi un'altra sanzione a causa della pochezza dei provvedimenti presi per ridurre l’inquinamento.

Gianni Giuliari

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 10 agosto 2012

Sono passati
802 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati 
96 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
81 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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