sabato 8 dicembre 2012

Ato colpevole, doveva indire gara rifiuti


I giudici del riesame: il contratto con Enia decaduto il 31 dicembre 2010

Un enorme vantaggio per Iren, per la legge ingiustificato e in dolo.
La convenzione tra Ato2 e Enia, subentrata ad Amps, è scaduta il 31 dicembre 2010.
Lo dicono i giudici del riesame nell'ordinanza che ha respinto il sequestro del cantiere dell'inceneritore.
Il riferimento è l'art. 23-bis comma 8° del decreto legislativo 25 giugno 2008, numero 112, convertito dalla legge numero 133 del 6 agosto 2008.





In questo articolo di legge emerge che la posizione di Enia non può che essere collocata alla lettera e) del provvedimento, quella per l'appunto che fissa la scadenza dei contratti a fine 2010.
Nessuna eccezione per la multiutility.
Ad Enia infatti non era stata affidata la gestione dei rifiuti “in house”, la partecipazione dei privati nella società non è stato frutto di una procedura ad evidenza pubblica ma di un acquisto da parte di Agac, e pur essendo quotata in Borsa, Enia non aveva partecipazione pubblica totalitaria.
I giudici del riesame stabiliscono così il dolo di Ato2 Parma che non ha provveduto ad indire una gara pubblica per l'affidamento del servizio.
La scadenza al 31 dicembre 2010 era automatica e non vi era alcuna necessità di deliberazione da parte dell'ente affidante.
Enia è stata così avvantaggiata in modo gravemente rilevante.
Due anni di servizio senza alcun titolo e con introiti ingiustificati.
I giudici ravvisano anche l'intenzionalità di tale comportamento visto il perdurare della situazione senza che ci sia stato alcun intento di rimedio da parte di Ato2.
Ma l'analisi puntuale dei giudici si concentra anche su un altro passaggio fondamentale: l'approvazione del Pai con le delibera provinciale del 2008, la cosiddetta Via (Valutazione di Impatto Ambientale).
Il “prodotto” Pai nasce fallato già nella sua deliberazione di nulla osta.
Viene infatti rilevato, come misero in evidenza gli avvocati De Angelis e Allegri, che l'inceneritore di Parma sia un impianto privato, pur di interesse pubblico, costruito su area privata.
Non ha quindi fondamento riferirsi alla legge regionale 31/2002, lettera d), che riguarda invece le opere pubbliche, come invece fece Enia anche sui cartelli di cantiere, per evitare gli oneri.
Ciò significa secondo i giudici che quella delibera consumò il reato di abuso d'ufficio, visto che esentò apparentemente Enia dalla corresponsione degli oneri urbanistici, 420 mila euro circa, dovuti al comune di Parma.
Abuso d'ufficio commesso da tutti gli attori protagonisti di quell'atto.
Ma se gli oneri andavano pagati come mai Enia non ha mai fatto richiesta del permesso a costruire?
E' legato a questa facile strada indicata gentilmente ad Enia l'ipotesi di corruzione che coinvolge Emanuele Moruzzi.
Il risparmio sugli oneri sarebbe stato “investito” nelle compensazioni riconosciute dalla multiutility ai comuni limitrofi, tra i quali Parma fu capofila anche come importo.
Il permesso a costruire era quindi necessario per legge, secondo quanto disposto dagli articoli 8, 9 e 12 della l.r.31 del 25 novembre 2002.
I giudici invece considerano come conferito il permesso a costruire da parte del comune di Parma che attraverso la partecipazione alla Conferenza dei servizi con il loro rappresentante Emanuele Moruzzi, con la relativa approvazione da parte dell'ente diedero assenso anche ai permessi di carattere edilizio, che il 23 febbraio 2010 furono resi conformi dalla nota di Tiziano Di Bernardo, direttore del servizio di pianificazione territoriale.
Anche la scadenza dei permessi viene correlata alla dichiarazione di conformità rilasciata il 23 febbraio 2010. Significa che i lavori dovevano avviarsi entro 1 anno da quella data e concludersi entro 3.
L'inceneritore deve quindi essere completato entro il 23 febbraio 2013, pena la decadenza del titolo edilizio (si capisce la fretta di Iren).
Più di scava nell'iter dell'inceneritore, più evidenti emergono irregolarità e illegalità.
Altroché progetto all'avanguardia!

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 8 dicembre 2012

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