Alifraco
spieghi alla città la verità sul forno
Le dimissioni di Trancossi
dal Cta (Comitato Tecnico Amministrativo) dell'inceneritore non sono
clamorose come gesto, ma proprio per il contenuto della sua lettera.
L'ingegnere, rappresentante
del comune di Colorno, denuncia la mancata adesione, da parte del
costruttore, alle prescrizioni deliberate dalla Provincia nel 2008,
elencando punto per punto quali sono i punti non rispettati.
La gravità della denuncia
sta proprio qui.
Un organo specificatamente
dedicato al controllo delle prescrizioni non lo fa.
All'interno dell'iter vi è
come di legge un responsabile unico del procedimento.
Stiamo parlando del
dirigente provinciale Gabriele Alifraco, che guida il settore
ambiente.
E' da lui che ci aspettiamo
una parola chiarificatrice su quanto sta accadendo.
La richiesta di trasparenza
sugli atti dell'inceneritore che la città pretende a gran voce tocca
anche e soprattutto la procedura di autorizzazione che segue il
cantiere dal suo esordio.
Per capire se il Cta abbia
provveduto a compiere il suo dovere di controllo.
Dalla lettera di dimissioni
di Trancossi sembra invece trasparire che alla verifica puntuale
degli adempimenti sia stato anteposta la fretta del gestore (e della
Provincia) di arrivare alla fine del cantiere senza troppa attenzione
ai dettagli e senza una dovuta verifica delle prescrizioni a cui Iren
è stato sottoposto con la delibera di Aia.
A che cosa servono le
prescrizioni se oggi scopriamo che l'inceneritore prosegue nella sua
corsa senza che le stesse siano state rispettate?
Che inceneritore stanno
costruendo ad Ugozzolo?
Coma sarà possibile una
verifica puntuale dell'impianto se è stata lasciata libertà di
azione al gestore?
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