mercoledì 6 marzo 2013

Cta, urge chiarezza


Alifraco spieghi alla città la verità sul forno

Le dimissioni di Trancossi dal Cta (Comitato Tecnico Amministrativo) dell'inceneritore non sono clamorose come gesto, ma proprio per il contenuto della sua lettera.
L'ingegnere, rappresentante del comune di Colorno, denuncia la mancata adesione, da parte del costruttore, alle prescrizioni deliberate dalla Provincia nel 2008, elencando punto per punto quali sono i punti non rispettati.



La gravità della denuncia sta proprio qui.
Un organo specificatamente dedicato al controllo delle prescrizioni non lo fa.
All'interno dell'iter vi è come di legge un responsabile unico del procedimento.
Stiamo parlando del dirigente provinciale Gabriele Alifraco, che guida il settore ambiente.
E' da lui che ci aspettiamo una parola chiarificatrice su quanto sta accadendo.
La richiesta di trasparenza sugli atti dell'inceneritore che la città pretende a gran voce tocca anche e soprattutto la procedura di autorizzazione che segue il cantiere dal suo esordio.
Per capire se il Cta abbia provveduto a compiere il suo dovere di controllo.
Dalla lettera di dimissioni di Trancossi sembra invece trasparire che alla verifica puntuale degli adempimenti sia stato anteposta la fretta del gestore (e della Provincia) di arrivare alla fine del cantiere senza troppa attenzione ai dettagli e senza una dovuta verifica delle prescrizioni a cui Iren è stato sottoposto con la delibera di Aia.
A che cosa servono le prescrizioni se oggi scopriamo che l'inceneritore prosegue nella sua corsa senza che le stesse siano state rispettate?
Che inceneritore stanno costruendo ad Ugozzolo?
Coma sarà possibile una verifica puntuale dell'impianto se è stata lasciata libertà di azione al gestore?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

La lettera di dimissioni



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