di Patrizia Lo Sciuto
Un folto pubblico ha
assistito il 7 marzo scorso alla conferenza Towards to Zero Waste
svoltasi al Parlamento Europeo di Bruxelles.
Hanno partecipato più di
trecento persone tra attivisti, rappresentanti di numerose
associazioni no profit provenienti da diversi paesi d'Europa e
parlamentari europei.
Nella sessione del mattino
Joan Marc Simon, responsabile di Zero Waste Europe, ha presentato il
progetto Rifiuti Zero affermando che non si tratta di un'utopia; in
diverse aree d'Europa esistono infatti comunità che si stanno
impegnando concretamente in questa sfida.
Simon ha sottolineato
l'importanza della rete Rifiuti Zero costituita da attivisti ed enti
locali che si impegna a ridurre la produzione dei rifiuti ed
applicare le buone pratiche. Attualmente in Europa il 60 per cento
dei rifiuti va a smaltimento - ha sottolineato Simon - di cui il 37
per cento in discarica e il 23 per cento in impianti di
incenerimento.
L'Europa ha l'obiettivo di
ridurre i rifiuti del 20 per cento entro il 2020, ma gli strumenti
oggi non sono sufficienti. Il riciclo non viene supportato e gli
incentivi economici vanno in gran parte agli impianti di
incenerimento.
E' seguito l'intervento di
Enzo Favoino, esperto e ricercatore della Scuola Agraria del Parco di
Monza, che ha dimostrato con dati alla mano che Rifiuti Zero non é
una visione del futuro ma qualcosa di concreto nel presente.
Città come Amburgo, Torino,
Milano e Salerno hanno raggiunto grandi obiettivi. Occorre affrontare
il viaggio verso Rifiuti Zero con metodologia ed impegno. Abbiamo
vari punti di riferimento nelle normative europee come ad esempio la
direttiva imballaggi.
Bisogna puntare - ha
sottolineato Favoino - sull'efficacia del sistema per arrivare al 79%
di RD, ridurre l'impronta ecologica con la stabilizzazione biologica
e recuperare ulteriormente materia riciclabile presente nella parte
residuale.
In questo modo possiamo
ottenere importanti risultati.
Significativa la
testimonianza del sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro, primo
comune in Italia ad avere adottato il protocollo Rifiuti Zero. Il
sindaco, davanti ad una platea attenta, ha descritto i passi verso
Rifiuti Zero intrapresi dal Comune dal 2008.
Facciamo cose normali e
concrete - ha affermato Del Ghingaro - dall'eliminazione delle
bottiglie di plastica nelle mense scolastiche all'auto-compostaggio,
dall'incentivo per l'uso dei pannolini lavabili ai distributori di
latte alla spina, dal Centro di Ricerca Rifiuti Zero per l'analisi
del rifiuto residuo al Centro di riparazione e riuso.
Dopo Capannori dal 2008 ad
oggi 123 comuni hanno adottato la delibera Rifiuti Zero, per circa
3.300.000 abitanti equivalenti.
Un altro caso di buone
pratiche nell'obiettivo Rifiuti Zero è stato presentato al
Parlamento Europeo da Iñaki Errazkin, ministro dell'Ambiente della
provincia di Gipuzkoa nei Paesi Baschi.
Errazkin ha parlato del
grande successo ottenuto dopo soli tre anni. Oggi 710.000 abitanti
sono coperti dal servizio di raccolta differenziata porta a porta con
una percentuale raggiunta del 70 per cento. Per ottenere ottimi
risultati - ha affermato Errazkin - occorre coinvolgere i cittadini e
renderli protagonisti nel processo di cambiamento.
Subito dopo c'è stato
l'atteso intervento del Commissario per l'Ambiente Janez Potocnik il
quale ha riconosciuto, dopo aver ascoltato con interesse i risultati
eccellenti provenienti dal sud Europa, che l'obiettivo Rifiuti Zero è
la strada giusta da seguire. Oggi con l'attuale legislazione europea
si possono creare complessivamente 400.000 posti di lavoro nel
settore del riciclo, riparazione e riutilizzo; un elemento positivo
visto l'attuale momento di crisi.
Occorre incoraggiare al
massimo il riciclo e il compostaggio - ha dichiarato Potocnik - in
modo che la parte residuale sia ridotta ulteriormente. Il Commissario
però non si è pronunciato su come gestire il rifiuto residuo. Non
condanna e non incoraggia la costruzione di inceneritori ma neanche
sostiene che andrebbero chiusi. Una posizione ambigua per l'Europa se
si vuole seguire un percorso sostenibile.
Potocnik ha anche parlato
del Libro Verde "Una strategia europea sui rifiuti di plastica
nell'ambiente". La plastica crea sfide specifiche, se vogliamo
Rifiuti Zero - dichiara Potocnik - occorre eliminare la plastica e
tutelare le risorse.
A seguire l'europarlamentare
Andrea Zanoni (ALDE) ha sottolineato che i nemici della RD sono gli
inceneritori. É più vantaggioso recuperare e riemettere la materia
nel mercato piuttosto che bruciare.
L'intensa mattinata, ricca
di spunti, si é conclusa con gli interventi di Roy Vercoulen,
vicepresidente dell'Istituto Cradle to Cradle e di Ariadna Rodrigo di
Friends of the Earth Europe.
Durante la sessione
pomeridiana presentata dall'europarlamentare Nikos Chrysogelos
(Greens/EFA) sono stati presentati esempi di buone pratiche Rifiuti
Zero nel settore commerciale e aziendale, come l'ufficio belga di
Greenovate, il negozio italiano di Effecorta, la casa di moda
Upcycling Design in Estonia, la famiglia inglese di Karen Cannard, il
centro di riparazione e riuso di Göteborg e per finire l'azienda
italiana DIsmeco.
La lunga ed interessante
giornata si é conclusa con la proiezione del film Trashed della
regista Candida Brady prodotto ed interpretato da Jeremy Irons.
L'attore inglese ha presentato il film denuncia sulle discariche e
gli inceneritori davanti ad un folto pubblico sottolineando quanto
sia importante educare e coinvolgere più persone e a più livelli,
dai bambini ai politici, dagli industriali ai cittadini.
Un meeting riuscitissimo che
genera grandi riflessioni per tutti i partecipanti, libera con grande
entusiasmo il messaggio positivo di Rifiuti Zero dando forza, energia
e speranza da trasmettere alle generazioni future.
Ci auguriamo che l'onda
Rifiuti Zero coinvolga anche i decisori del Parlamento Europeo in
modo da abbandonare quei percorsi ricchi di fumo e cenere per
intraprendere con fermezza e convinzione la via luminosa e
sostenibile che conduce verso Rifiuti Zero.
Patrizia Lo Sciuto. Zero
Waste Italy
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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