venerdì 20 settembre 2013

L'altra faccia delle biomasse

Domani il convegno contro le biomasse a Pontremoli
Associazioni e cittadini uniti contro il rischio ambientale
Non lasciamoli fare” per non rischiare il “deserto”

Un altro progetto di centrale a biomasse minaccia questa volta Pontremoli, uno scorcio di natura incontaminata in Garfagnana, lungo il Magra.


Un ennesimo scontro tra la popolazione, sostenuta dalle associazioni ambientaliste, e le amministrazioni locali e le aziende proponenti, che mirano al profitto senza considerare tutti i rischi cui si va incontro.
Qui siamo davanti ad un progetto di una enorme centrale che se costruita metterà in serio pericolo la qualità ambientale dell'area viste le ingenti emissioni previste dallo stesso progetto.
Il Comitato Biomasse Pontremoli No Grazie, con l'associazione Italia Nostra, domani porterà all'attenzione della città di Pontremoli i dettagli della proposta di centrale.
Moderatrice dell'incontro Letizia Leviti, giornalista di Sky Tg 24.
I relatori saranno Annibale Biggeri, Direttore Unità Operativa di Biostatistica e Professore Ordinario di Statistica per la Ricerca Tecnologica e Sperimentale UNIFI, Federico Valerio
Chimico ambientale dell'Istituto Tumori di Genova, Andrea Ferrari di Salviamo il Paesaggio Parma,
Roberto Cavanna di ReteAmbiente Parma.
Ci saranno anche i contributi di Michele Scola, Vicepresidente Regionale Italia Nostra, di Marco Di Gennaro, esperto di normativa ambientale, di Max Bertoni, chimico, coordinatore Comitati Viareggio e un rappresentante del Comitato "Ambiente e Salute di Gallicano".
Stiamo assistendo ad un vero e proprio assalto agli incentivi incautamente affidati a fonti rinnovabili che in realtà nascondono solo profitti, per pochi, e danni, per tutti.
Il sostituire le fonti fossili con biomasse ha un suo senso se il materiale utilizzato deriva da scarti di altre lavorazioni ed aiuta così a chiudere un ciclo produttivo.
La sottovalutazione degli effetti emissivi di questi impianti è evidente.
La sommatoria delle centrali a biomassa (e spesso anche di quelle a biogas quando non calibrate sull'effettivo bisogno locale) che stanno letteralmente ricoprendo il suolo patrio corrisponde ad una enorme ciminiera che grava su tutta la Penisola con un impatto straordinariamente negativo sulla salute.
Stiamo assistendo alla depredazione del territorio a scapito dei cittadini inermi e inconsci di ciò che accade attorno a loro.
E la cosa che deve far riflettere è che spesso le amministrazioni locali strizzano l'occhio alle proposte imprenditoriali che arrivano praticamente sempre da fuori, difendendosi dietro alle normative e alle decisioni piovute dall'alto.
Certo non aiuta che capiti che anche associazioni cosiddette ambientaliste spesso appoggino e sposino questi progetti, fidandosi dei limiti di legge che questi impianti debbono ovviamente rispettare. Abbagli che è difficile comprendere se non facendo cattivi pensieri.



Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 20 settembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
23

giorni fa

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