Domani il
convegno contro le biomasse a Pontremoli
Associazioni
e cittadini uniti contro il rischio ambientale
“Non
lasciamoli fare” per non rischiare il “deserto”
Un altro progetto di
centrale a biomasse minaccia questa volta Pontremoli, uno scorcio di
natura incontaminata in Garfagnana, lungo il Magra.
Un ennesimo scontro tra la
popolazione, sostenuta dalle associazioni ambientaliste, e le
amministrazioni locali e le aziende proponenti, che mirano al
profitto senza considerare tutti i rischi cui si va incontro.
Qui siamo davanti ad un
progetto di una enorme centrale che se costruita metterà in serio
pericolo la qualità ambientale dell'area viste le ingenti emissioni
previste dallo stesso progetto.
Il Comitato Biomasse
Pontremoli No Grazie, con l'associazione Italia Nostra, domani
porterà all'attenzione della città di Pontremoli i dettagli della
proposta di centrale.
Moderatrice dell'incontro
Letizia Leviti, giornalista di Sky Tg 24.
I relatori saranno Annibale
Biggeri, Direttore Unità Operativa di Biostatistica e Professore
Ordinario di Statistica per la Ricerca Tecnologica e Sperimentale
UNIFI, Federico Valerio
Chimico ambientale
dell'Istituto Tumori di Genova, Andrea Ferrari di Salviamo il
Paesaggio Parma,
Roberto Cavanna di
ReteAmbiente Parma.
Ci saranno anche i
contributi di Michele Scola, Vicepresidente Regionale Italia Nostra,
di Marco Di Gennaro, esperto di normativa ambientale, di Max Bertoni,
chimico, coordinatore Comitati Viareggio e un rappresentante del
Comitato "Ambiente e Salute di Gallicano".
Stiamo assistendo ad un vero
e proprio assalto agli incentivi incautamente affidati a fonti
rinnovabili che in realtà nascondono solo profitti, per pochi, e
danni, per tutti.
Il sostituire le fonti
fossili con biomasse ha un suo senso se il materiale utilizzato
deriva da scarti di altre lavorazioni ed aiuta così a chiudere un
ciclo produttivo.
La sottovalutazione degli
effetti emissivi di questi impianti è evidente.
La sommatoria delle centrali
a biomassa (e spesso anche di quelle a biogas quando non calibrate
sull'effettivo bisogno locale) che stanno letteralmente ricoprendo il
suolo patrio corrisponde ad una enorme ciminiera che grava su tutta
la Penisola con un impatto straordinariamente negativo sulla salute.
Stiamo assistendo alla
depredazione del territorio a scapito dei cittadini inermi e inconsci
di ciò che accade attorno a loro.
E la cosa che deve far
riflettere è che spesso le amministrazioni locali strizzano l'occhio
alle proposte imprenditoriali che arrivano praticamente sempre da
fuori, difendendosi dietro alle normative e alle decisioni piovute
dall'alto.
Certo non aiuta che capiti
che anche associazioni cosiddette ambientaliste spesso appoggino e
sposino questi progetti, fidandosi dei limiti di legge che questi
impianti debbono ovviamente rispettare. Abbagli che è difficile
comprendere se non facendo cattivi pensieri.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
20 settembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
23
giorni
fa
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