martedì 22 ottobre 2013

La diffida di Bolzano


La diffida di Bolzano
In Trentino tutti amavano il forno. Parola di Dall'Olio.

Le associazioni WWF, Legambiente, Dachverband für Natur- und Umweltschutz e Ambiente Salute hanno notificato nel mese di agosto del 2013 al Sindaco di Bolzano Luigi Spangolli e al Presidente della Giunta Provinciale Alois Durnwalder una diffida all’autorizzazione all’esercizio dell'impianto d’incenerimento dei rifiuti a Bolzano.



La diffida è stata inviata per conoscenza alla commissione europea per l’ambiente con la richiesta di intervento per alcuni aspetti del piano provinciale dei rifiuti e di conseguenza dell’inceneritore di Bolzano non conformi alla direttiva europea del 2008 sulla gestione dei rifiuti.
L’autorizzazione era stata concessa nel mese d’aprile del 2013.
La conferenza stampa si è svolta nel cono di massima ricaduta delle sostanze nocive prodotte dall’incenerimento dei rifiuti indifferenziati di tutta la provincia di Bolzano.
Nello studio d’impatto ambientale, redatto nel 2004, questa zona abitativa non era stata considerata, pur essendo prevista e sapendo dell’imminente inizio di costruzione del nuovo quartiere. Infatti "nell’anno 2002 il Comune di Bolzano ha acquistato circa 10 ha di terreno agricolo in località Bivio-Kaiserau ed ha attivato la procedura di Variante al Piano Urbanistico Comunale ….".
Anche il quartiere “Firmian”, ancora più vicino al punto di massima ricaduta, non è stato considerato nello Studio d’impatto ambientale.
L’inceneritore di Bolzano presenta altre criticità che ci portano a richiedere la chiusura immediata dell’impianto.
Impatto ambientale.
Gli inceneritori non distruggono i rifiuti, ma li trasformano soltanto (principio di conservazione della materia); i residui della combustione, ca. un terzo dei rifiuti inceneriti (in peso, esclusi i gas), viene trasformato in cenere e trattato come rifiuto speciale. Gli altri ca. due terzi sono costituiti da fumi , polveri sottili e altre sostanze delle quali solo alcune sono note.
Nello studio d’impatto ambientale i promotori dell’inceneritore affermano che: “La qualità dell’aria della provincia di Bolzano è caratterizzata dal fatto di presentare in diverse zone un superamento dei limiti massimi di legge. Le componenti critiche sono le polveri fini, ossidi di azoto, benzolo e ozono”.
Nella conca di Bolzano si ha un superamento sistematico dei valori medi annui degli ossidi d’azoto. Questo porta al fatto che Bolzano sia una delle città più inquinate d’Italia. Una richiesta da parte della Provincia Autonoma di Bolzano di deroga ai valori limite è stata respinta dalla Commissione Europea.
Il trasporto dei rifiuti da incenerire previsto con autocarri rappresenta un ulteriore carico d’inquinanti nella conca di Bolzano (zona1). I transiti previsti per le quantità di rifiuti al 2011 sono da nord (inclusi quelli per il trasporto delle materie prime, delle scorie e dei rifiuti pericolosi o altamente tossici derivanti dall’incenerimento) 13.236 all’anno, da sud 1.884 all’anno e da ovest 4.171 all’anno per un totale di ca. 19.291 autocarri all’anno.
Questi trasporti compromettono ulteriormente la qualità dell’aria nella zona portando i valori, che già ora si attestano sopra i 60 μg/m³, ampiamente al di sopra dei valori limite, specialmente nel 2015, alla fine del periodo di deroga, quando il valore limite sarà di 40 μg/m³.
Impatto sulla salute umana.
È fuori dubbio che una zona in cui non vi è un inceneritore sia più salubre per la salute rispetto ad una con un inceneritore.
La particolare conformazione orografica, i consistenti e lungi fenomeni d’inversione termica e le correnti discendenti lungo i pendii fanno sì che l’auspicata diluizione degli inquinanti sia ostacolata6, provocando un’indubbia pericolosa concentrazione e ricaduta degli stessi in zone densamente abitate e coltivate per la produzione di alimenti umani.
I composti chimici identificati nelle emissioni gassose di un impianto d’incenerimento di rifiuti solidi urbani sono 250, molti dei quali non è dato conoscere gli effetti sulla salute umana.
Un peso rilevante nell’inquinamento dei prodotti agricoli e delle coltivazioni intorno a un inceneritore è svolto da diossine, furani, IPA e metalli pesanti che possono essere assorbiti dai vegetali e trasferiti, attraverso la catena alimentare, agli animali e all’uomo. Una parte dei prodotti agricoli pubblicizzati con il marchio di qualità “Südtirol” sono esposti a questi inquinanti.
L’incenerimento dei rifiuti è ingiusto perché ha il suo massimo impatto tossico sui membri più vulnerabili della società, durante la gravidanza, nell’infanzia, nella vecchiaia e su coloro che hanno una maggiore sensibilità alle sostanze chimiche.
Contravviene alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, alla Convenzione europea sui Diritti Umani (Diritto alla Vita) ed alla Convenzione di Stoccolma.

Impatto energetico.
Le valutazioni energetiche nello studio d’impatto ambientale dell’inceneritore sono state ampiamente sovrastimate: il potere calorifico inferiore dei rifiuti da bruciare (la valutazione d’impatto ambientale considera solamente la combustione di rifiuti urbani ed ingombrante)8 è stato stimato nello studio d’impatto ambientale essere pari a 13.000 kJ/kg 9 10 mentre il valore reale misurato nel 2009 in occasione dell’analisi merceologica ha rilevato scientificamente un valore di 9.100 kJ/kg11, valore conforme ca. alla media europea.
L’incenerimento dei rifiuti a Bolzano avviene con efficienza energetica ampiamente al di sotto del 0,60 (valore limite per impianti esistenti al 2008 necessario per classificare l’impianto stesso come a recupero di energia) e quindi è da equiparare, come previsto dalla direttiva europea, allo smaltimento in discarica e di conseguenza va applicata la normativa conseguente.
Gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani sono compresi solo se la loro efficienza
energetica è uguale o superiore a:
—0,60 per gli impianti funzionanti e autorizzati in conformità della normativa comunitaria
applicabile anteriormente al 1 o gennaio 2009,
—0,65 per gli impianti autorizzati dopo il 31 dicembre 2008, calcolata con la seguente formula:
Efficienza energetica = (Ep–(Ef + Ei))/(0,97 × (Ew + Ef)) dove: Ep = energia annua prodotta sotto forma di energia termica o elettrica.
Le quantità di rifiuti nello studio d’impatto ambientale sono state sovrastimate.
I modelli BAU di previsione non sono realistici in quanto si basano su una proiezione acritica dei valori storici e non si è preso in considerazione il potenziamento della raccolta differenziata ed i particolare quella degli imballi di plastica.
Nel Piano provinciale dei rifiuti si è arrivati a scrivere che “la raccolta della plastica è da limitare ai contenitori per liquidi fino a 10 litri”13 con la motivazione che serve come combustibile per l’inceneritore (vedi anche punto 4 - sotto il titolo Impatto ambientale).

Gestione corretta dei rifiuti.
La direttiva europea sui rifiuti14 attualmente in vigore prevede tre punti cardine nella gestione:
1) Il produttore del rifiuto paga la gestione corretta dello stesso (“chi inquina paga”).
2) Le priorità: a) riduzione del rifiuto, b) il riutilizzo c) il riciclo, d) il recupero (tra cui il recupero termico solo se in impianti con efficienza energetica superiore a 0,65), e) lo smaltimento.
3) Le responsabilità estesa ai produttori dei beni.
Il piano provinciale dei rifiuti non corrisponde alla direttiva europea del 2008 in quanto in alcune parti non rispetta i principi cardine. In particolare la gestione della raccolta differenziata è subordinata alla necessità di combustibile per il funzionamento dell’inceneritore.
L’incenerimento dei rifiuti nell’inceneritore di Bolzano richiede una quantità minima di rifiuti di min. 13,6 ton/ora con un potere calorifico inferiore minimo di min. 9.100 kJ/kg15 con un funzionamento di 300 giorni.

Costi.
La stima dell’energia che l’inceneritore dovrebbe produrre è maggiore di ca. 75% rispetto al dato attuale il che comporta un danno economico notevole ai cittadini. Infatti le entrate previste dalla vendita dell’energia elettrica e termica non potranno raggiungere gli importi previsti per finanziare la costruzione, gli oneri finanziari e le spese di gestione di un impianto il cui costo era previsto a €
71.137.231,20 ( delibera nr. 3397 del 29 settembre 2003) e lievitato ad € 117.915.948,17 (almeno fino al 7 settembre 2009 data della delibera nr. 2245). Il costo finale dell’impianto dovrebbe attestarsi su ca. 140.000.000 €, oneri finanziari esclusi.
Il contributo (tariffa onnicomprensiva) da parte del GSE17 per la produzione d’energia elettrica dalla combustione della parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani, che viene “forfettariamente” assunta al 51%, è finanziato dai cittadini attraverso la componente A3 del prezzo dell’energia elettrica. La componente A3, che paghiamo nella fattura dell’energia elettrica, è stata
introdotta per finanziare le energie rinnovabili. L’utilizzo di questa componente per il sovvenzionamento dell’incenerimento dei rifiuti in un impianto inefficiente come quello di Bolzano rappresenta un danno sia allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili sia al buon utilizzo di denaro pubblico.

Richieste
Il procedimento di localizzazione e la progettazione dell’impianto sono stati radicalmente viziati dall’aver ignorato tutti gli elementi appena riportati che erano facilmente acquisibili con un approccio metodologico assistito da un livello di informazione accettabile, da correttezza e da buona fede. Di conseguenza riteniamo che tutto l´iter amministrativo di autorizzazione alla costruzione e alla messa in funzione dell’impianto si basino su valutazioni errate.
Richiediamo pertanto la revoca immediata dell’autorizzazione all’esercizio dell’inceneritore di Bolzano e l’attuazione dei principi cardine della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008.

*

Fin qui la diffida di Bolzano, che trovate nel documento più completo a questo link:
Bolzano assomiglia molto a Parma.
Dimensione dell'inceneritore, situazione climatica (conca, inversione termica, aria che non si ricambia ma persiste a livello del suolo), associazioni e opinione pubblica avversa, preesistente inceneritore, prodotti tipici da salvaguardare, immagine della città fondamentale per lo sviluppo.
Siamo vicini agli amici di Bolzano.
Condividiamo la stessa lotta.
Come loro anche noi non ci fermeremo nell'opera di informazione sui rischi reali di un inceneritore.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 22 ottobre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
55
giorni fa

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