Pm 10,
sette giorni sopra i limiti
E' Parma
la regina dello smog, argento a Modena
Numeri da giocare.
Una settimana lunga sette
giorni di smog ad altissimo livello.
E' la fotografia di Parma,
la peggiore situazione dell'aria in tutta l'Emilia Romagna.
Una settimana di sforamenti
nonostante diversi giorni in cui la pioggia non ha fatto mancare la
sua presenza benefica nel ruolo di idropulitrice.
Il dato eccezionale lunedì
21 ottobre, con le Pm 10 schizzate a 135 milligrammi per metro cubo
di aria, un mix di veleni che ha fatto impazzire la centralina di via
Montebello.
La morsa dell'inquinamento
strozza la città.
Tanti i complici
riconosciuti.
Intanto il traffico, che
vede la città ogni giorno invasa di mezzi privati, spesso mossi da
motori a gasolio o con livelli di emissioni troppo alti. E comunque
una marea di automobili che entrano in città dalla cintura della
Pedemontana e lungo l'asse della via Emilia.
Un nugolo di automobili per
trasportare i figli a scuola e riportarli a casa.
Poi l'accensione dei
riscaldamenti, ma in questo caso si deve riportare il fatto che la
stagione sia ancora mite e quindi il contributo negativo delle
centrali non può essere stato molto intenso.
Poi gli impianti industriali
che comunque punteggiano il nostro territorio: pastifici, vetrerie,
industrie conserviere, 70 sono le aziende nella Provincia di Parma
che vengono monitorate da Arpa per le loro emissioni di ossidi di
azoto, pm 10, anidride carbonica, ossidi di zolfo, composti organici
volatili, cloro, ammoniaca, e loro compagni di viaggio aereo.
Oggi se si registrasse
ancora lo sforamento dei limiti, che ricordiamo è fissato a 50
microgrammi, ma l'Oms da tempo chiede di portare la soglia a 20, si
dovrebbe procedere a misure straordinarie per cercare di ridurre il
rischio sanitario.
Agonia di una città.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
26 ottobre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
59
giorni
fa
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