L'associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR – ha inviato l'8 luglio scorso una proposta di incontro a tutti i comuni della Provincia di Parma ed ai 3 sindacati principali. Si è dato così vita ad un tour itinerante per illustrare alle amministrazioni locali l'analisi di fattibilità del progetto alternativo di gestione rifiuti che è già nelle mani di Comune e Provincia di Parma.
Dopo i primi incontri con le municipalità di Sala Baganza e Colorno e dopo essere stati a colloquio con CGIL, il 4 agosto si è svolto il confronto con gli amministratori di Fornovo.
Erano presenti per il GCR Gabriele Folli e per il municipio di Fornovo il sindaco Emanuela Grenti e gli assessori Francesco Rossi (Attività Produttive) e Carlo Oppici (Ambiente).
La discarica di Monte Ardone nei pressi di Fornovo
La lontananza dal camino deve preoccupare anche i comuni lontani da Ugozzolo, perlomeno per due motivi:
1)gran parte dell'economia parmense è fondata su marchi dell'agroalimentare che richiamano il nome di Parma (Parmigiano-Reggiano, Prosciutto di Parma) e quindi anche il piccolo caseificio di montagna o prosciuttificio possono risentire di un eventuale allarme sanitario all'imbocco della Food Valley
2)il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti viene gestito a livello di tutto il territorio e quindi le decisioni che si prendono a Parma vanno ad impattare su usi ed abitudini di tutti i cittadini della provincia.
Municipio di Fornovo e GCR hanno dunque espresso una visione comune di come vorrebbero lo sviluppo del territorio per i prossimi anni, esprimendo un deciso no alla gestione dei rifiuti tramite incenerimento che coinvolge non solo l'impianto di Ugozzolo ma anche l'impianto di incenerimento di oli esausti che è situato nel comune di Fornovo all'interno dello stabilimento Laterlite.
Un parallelo che interessa anche in questo caso l'azienda Barilla, visto che se a Parma sta vedendo crescere un impianto di incenerimento da 130.000 tonnellate di fianco al più grande pastificio del mondo, a Rubbiano è già in funzione da anni l'impianto che brucia oli esausti, a fianco dello stabilimento Barilla dove vengono prodotti i biscotti del Mulino Bianco.
L'associazione GCR e il Comune di Fornovo chiedono dunque che venga riconsiderata da Provincia di Parma, Comune di Parma e Iren, la politica di gestione dei rifiuti locale e che venga ridiscussa insieme ai soggetti interessati seguendo alcune linee guida:
puntare decisamente sul porta a porta spinto con una raccolta mono-materiale di tutte le frazioni recuperabili,
armonizzare le modalità di gestione dei rifiuti in ogni comune, al fine di osservare le stesse modalità di conferimento su tutto il territorio, evitando comportamenti difformi da comune a comune (es. il tetrapak che a Sorbolo e Fornovo viene avviato al riciclo a Parma viene gettato nell'indifferenziato)
favorire politiche di riduzione del rifiuto con incentivi a buone pratiche di riutilizzo (prodotti alla spina, acqua pubblica nelle mense e nelle istituzioni, incentivi all'acquisto di eco-pannolini)
sostenere la nascita di nuovi gruppi di acquisto solidale (GAS) per favorire acquisti locali a km zero ed una economia che faccia bene a tutti e non solo ad alcuni
incentivare l'acquisto di materiali derivati dal riciclaggio (Green Public Procurement)
Il Comune di Fornovo appoggia dunque il progetto alternativo di gestione dei rifiuti proposto dal GCR, anche nell'ottica di presentare il territorio di Parma all'opinione pubblica nazionale e mondiale come un territorio che ha affrontato e risolto la gestione dei rifiuti attraverso tecniche di sostenibilità ambientale.
I contatti del GCR con i sindaci della provincia proseguiranno a settembre con altri appuntamenti (Lesignano e Sorbolo i primi in agenda) con lo scopo di creare una rete di conoscenze e competenze sulla materia che svolga una spinta positiva verso Comune di Parma, Provincia ed Iren, al fine sospendere la costruzione dell’inceneritore di Ugozzolo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 24 agosto 2010
-621 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+85 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché costa molto di più di 180 milioni di euro?
Nessun commento:
Posta un commento