Quella che vedete nell’immagine allegata non è la mappa di Chernobyl, Bhopal o Seveso.
E’ la provincia di Parma.
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Come associazione ci eravamo costituiti con l’obiettivo di contrastare la costruzione dell’inceneritore di Ugozzolo, ma più andiamo avanti e più scopriamo nuove emergenze ambientali che, messe insieme, danno un quadro desolante di come viene trattato il territorio dai nostri amministratori.
Partiamo dalle cave ofiolitiche.
Ce ne sono 10 in Provincia di Parma e uno studio della Regione Emilia Romagna ne denuncia la pericolosità.
Le pietre ofiolitiche sono usate come materiale da costruzione ed hanno la particolarità di contenere all’interno fibre amianto. La pericolosità non riguarda solo chi ci lavora ma anche le popolazioni circostanti visto che l’amianto provoca il cancro ai polmoni, è estremamente volatile e per essere perfettamente sicuri di non disperderlo nell’ambiente, i camion che lo trasportano devono essere coperti ermeticamente e le loro ruote lavate accuratamente prima di uscire dalla cava.
Lo sono? Le cave attive rispettano alla lettera le indicazioni?
Lo studio di 156 pagine della regione Emilia Romagna, “Pietre Verdi”, datato 2004, è rimasto nel cassetto e non sembra aver sortito effetti di sorta.
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