Anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, comunemente detta Antitrust, ha di recente acceso un faro su Enia-Iren e sulla vicenda dello smaltimento dei rifiuti a Parma tramite l'inceneritore.
Il 9 luglio scorso l'associazione GCR ha trasmesso un esposto dal titolo “segnalazione di una presunta distorsione della concorrenza nella gestione dei rifiuti nella Provincia di Parma”, il quale oggi l’ Autorità presieduta da Antonio Catricalà sta procedendo ad istruire con molta attenzione.
Tramite un breve documento di sintesi (corredato da diversi documenti allegati) sono stati messi in luce i vari passaggi che hanno portato alla attuale situazione nella nostra Provincia, a partire dalla L.R. n.25 che escludeva dalle competenze delle ATO lo smaltimento finale dei rifiuti, per passare alla Convenzione tra ATO Parma e AMPS del 2004 con la quale ATO, pur non avendone le competenze, (dato che la suddetta L.R. le escludeva), con grande disinvoltura ha affidato ad AMPS senza alcuna gara di appalto il servizio di smaltimento dei rifiuti; per poi arrivare alla attuale situazione in cui Enia-Iren si è autocandidata a realizzare un inceneritore dai costi indefiniti quanto stratosferici (315 milioni di euro?) e ci è riuscita con la complicità più o meno palese delle varie autorità locali competenti.
I documenti allegati mettono in risalto anche dei veri e propri “arrampicamenti sugli specchi” come quello di ATO Parma che nel 2005 (delibera n.10 del 25/11/05) su sollecitazione di AMPS veniva invitata a esprimersi in ordine alla realizzazione di un impianto di smaltimento rifiuti tramite termovalorizzazione. Ato si esprimeva così: “… premesso che sotto il profilo formale l’Agenzia non ha competenze per quanto concerne la parte relativa allo smaltimento dei rifiuti…..delibera di esprimersi favorevolmente alla realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti urbani mediante termovalorizzazione ”.
Ma se non hai le competenze non è meglio il silenzio?
Quindi la situazione, di assai dubbia legalità, con cui Enià-Iren sta costruendo un inceneritore da 130.000 tonnellate e dai costi mostruosamente “fuori mercato”, senza aver vinto alcuna gara di appalto e quindi senza nessuna procedura ad evidenza pubblica che mettesse in concorrenza la nostra ex Municipalizzata con altre società presenti sul mercato, è arrivata anche sotto i fari dell’Autorità Antitrust e speriamo che siano dei fari belli potenti perché di cose su cui bisogna fare luce in questa vicenda ce ne sono davvero parecchie.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 novembre 2010
-548 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+158 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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