lunedì 8 novembre 2010

Zero consumi? 300 euro!

Arriva il teleriscaldamento, la panacea di tutti i mali, il mago che ci toglierà inquinamento dal centro città, liberandoci dai problemi di manutenzione e soprattutto, facendoci risparmiare.
Così più o meno ci viene presentato il sistema di riscaldamento che trarrà calore dall'inceneritore in costruzione ad Ugozzolo, per trasportarlo nelle nostre case.
Ma dal punto interrogativo si passa al punto esclamativo quando ci viene presentato nei dettagli, in tutte le sue sfaccettature.
La manutenzione intanto. Non è vero che non ci sia, ma cambia semplicemente l'oggetto da manutenere. Infatti con il teleriscaldamento sparisce la caldaia ma al suo posto viene inserito uno scambiatore di calore che ha dei costi di manutenzione annuali da sostenere. Un macchinario complesso a cui il nostro idraulico non può accedere perché contrattualmente solo i tecnici Iren possono intervenire.



Uno scambiatore perché l'acqua calda viaggerà ad oltre 100 gradi, una temperatura ingestibile specie per i sistemi di riscaldamento a pavimento, che gradiscono una media di 35 gradi, e non oltre, con il rischio altrimenti di causare grossi problemi alle nostre estremità inferiori.
Un calore che non mancherà di viaggiare in città tutto l'anno, anche nei mesi estivi, visto che la caldaia di Ugozzolo brucia 330 giorni all'anno. Un fatto che a Brescia, ad esempio, ha portato un incremento delle temperature estive di 2/3 gradi.
Per non parlare del fatto che alcuni quartieri della città non sono serviti dal metano e quindi per cucinare si è costretti ad utilizzare piastre elettriche o a induzione con evidenti aggravi della bolletta elettrica. Sta succedendo anche a Parma? Iren progetta la chiusura delle condotte per imporre il teleriscaldamento?
Il teleriscaldamento porta anche risparmio, dicono. Lo sa chi ce l'ha, che con il teleriscaldamento risparmiare invece è una chimera. Il calcolo della tariffa viene infatti prodotto da Iren sulla base del rendimento delle vecchie caldaie, che ovviamente nulla hanno a che vedere con i moderni sistemi a condensazione, che con poco scaldano tanto.
Quindi tanti saluti anche a bollette leggere e in contro tendenza, che ad esempio a Brescia hanno subito incrementi anche del 30% rispetto alle case riscaldate a gas metano.
Siamo a dei livelli tariffari tali che il movimento consumatori di Piacenza ha fatto un esposto all'Antitrust per denunciare il regime di monopolio, e le tariffe esose applicate da Iren ai nostri cugini, aumentate del 20%, altroché risparmiare!
Ma la chicca rimane quella del costo fisso.
Perché anche se noi per ipotesi non dovessimo c onsumare “nulla”, il che, lo ammetterete, è abbastanza poco, Iren la fattura ce la recapiterà comunque.
E alla sorpresa si aggiungerà la sensazione di essere cascati in un bel tranello. Lo zero consumi infatti corrisponde a 300 euro, perché il gestore non si accontenta mai e pretende un fisso annuale che gli garantisce comunque la copertura della gestione.
Mica male per Iren, un po' peggio per noi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 8 novembre 2010
-545 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+161 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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