Sabato 19 febbraio, dalle ore 17:00 presso la trattoria Pescacciatore di Roccamurata (Borgo Val Di Taro), si svolgerà la seconda assemblea pubblica del Comitato “No Cava le Predelle”, che si batte da anni per la chiusura della cava di ofiolite presente sul territorio della frazione della Valtaro.
Durante l'assemblea interverrà Fabio Paterniti, portavoce del comitato “Cave all'amianto No Grazie” di Bardi, con la relazione: “Amianto: le cave ofiolitiche, la morte invisibile delle nostre montagne”.
L'argomento dell'incontro riguarda una delle tante emergenze ambientali del nostro territorio. Sono ancora attive in provincia di Parma numerose cave di estrazione nella quali il minerale prelevato presenta fibre di amianto, pericolose per la salute.
La cava di Roccamurata è la più pericolosa dell’Emilia Romagna in quanto il materiale è una particolare pietra verde denominata tremolite, la fibra più dannosa della famiglia dell'absesto.
Paolo Magnani presenterà documentazione filmata e fotografica di denuncia per le inapplicate norme di sicurezza nell’estrazione e nel trasporto dei carichi di fibre di amianto dalla cava di Roccamurata: farà da moderatore il giornalista Gabriele Majo, direttore di www.stadiotardini.com
Roberto Bardini invece si occuperà delle problematiche idrografiche, franose e di impatto ambientale causati dagli scavi nella montagna di Gorro.
Il dibattito sarà ovviamente aperto, valutazioni e visualizzazioni di documenti e gallerie fotografiche, svolte con accuratezza visti i preoccupanti danni alle abitazioni, saranno al centro dell'intervento di Simone Saia, con qualche ospite esperto.
Ci sarà infine una relazione sulle azioni di denuncia e legali intraprese dal Comitato No Cava le Predelle e prima ancora dalla comunità dei paesi di Roccamurata e Gorro. Il relatore per il periodo di competenza sarà Valerio Piscina, presidente uscente del comitato. La relazione sarà completata con le ultimi iniziative spiegate da Andrea Palù.
Tutto il territorio è ovviamente invitato a partecipare per poter approfondire la tematica e conoscere da vicino i dettagli della situazione che sta mettendo in grossa apprensione le comunità locali, visti i rischi correlati.
Una presenza numerosa sarà importante per dare il segnale alle autorità di una sensibilità ambientale diffusa e pronta, di una popolazione informata e determinata per la difesa dei diritti alla salute ed a vivere in un ambiente sano.
Rete Ambiente Parma, il coordinamento di associazioni e comitati del parmense che si interessano della salvaguardia dell'ambiente, ha dato la propria piena adesione alla serata, così come l'associazione GCR, che si occupa della lotta all'inceneritore di Parma.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 17 febbraio 2011
-444 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+262 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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