sabato 19 febbraio 2011

Iren risponderà al Sindaco Vignali?

Il sindaco di Parma oggi ha reso pubblico il contenuto di una lettera inviata a Iren ed al presidente della Provincia di Parma, in cui vengono finalmente accolte a livello istituzionale molte delle domande che il GCR da tempo rivolge a tutti gli attori coinvolti nella vicenda inceneritore.
Semplici domande, frutto della necessità di avere massima trasparenza sulla costruzione e la gestione di impianto classificato come industria insalubre di prima classe, che finora sono rimaste senza risposta.



Semplici domande del tipo “Perché prevedete di intercettare nella differenziata solo il 17% della plastica contro previsioni del PPGR del 59,7%?” oppure “Perché invece di bruciare i fanghi non li recuperiamo con impianti di digestione anaerobica per produrre biogas?”.
Domande legittime che il primo cittadino, massima autorità sanitaria di questa comunità di 190.000 abitanti, con un tessuto economico fondato sull'industria agro-alimentare, ha il dovere di chiedere ed ottenere.
Il problema dello smaltimento dei rifiuti va comunque affrontato e noi, da sempre, oltre ad evidenziare l'aspetto sanitario, abbiamo informato e coinvolto nei nostri convegni relatori di spessore internazionale che proponevano soluzioni alternative, efficaci, realizzabili.
Bruciare fanghi e plastiche che producono emissioni nocive per l'ambiente è un controsenso, soprattutto quando esistono tecnologie alternative che permettono di recuperare e restituire al territorio i materiali, alla fine del loro ciclo di utilizzo.
Ad Iren, che è una società quotata in borsa votata all'utile ed ai dividendi, è stato affidato il compito della gestione dei rifiuti della nostra provincia e la soluzione che ha confezionato è frutto esclusivamente delle logiche di un'azienda che deve rendere conto al mercato.
Niente da eccepire sul libero mercato, fino a quando non interferisce sul benessere e sul ben vivere dei cittadini.
Ecco perché il sindaco chiede che i rifiuti ammessi nell'impianto siano solo quelli provenienti dalla provincia, che venga adottato il sistema di monitoraggio delle diossine in continuo anziché 3 volte all'anno, che vengano previsti tutti quegli impianti, primo tra tutti quello per il trattamento dell'organico, che consentano di ridurre il più possibile la frazione di rifiuto non altrimenti trattabile.
Iren ci ha proposto un impianto da 130.000 tonnellate che è esattamente il doppio delle necessità del territorio parmense previste da un Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti privo di ogni slancio, nato senza alcuna prospettiva di miglioramento.
Iren, finora, ha fatto con Parma il bello e il cattivo tempo, senza che nessuno alzasse un dito per protestare. E' ora che i suoi amministratori e i suoi industriali chiedano ed ottengano soluzioni adeguate per il beneficio dei cittadini di Parma, del suo territorio e delle sue aziende.
E' ora che Iren alla domande faccia seguire delle risposte, e non dei silenzi evasivi.

Parma, 19 febbraio 2011
-442 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+264 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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