domenica 13 febbraio 2011

Scacco all'Iren

Se un giorno l'Europa condannerà Parma per il forno inceneritore, chi sarà tenuto a pagare la salata parcella?
A Parma si trema di fronte alle sventolate penali di Andrea Viero, oggi praticamente dimissionato da una delibera del consiglio comunale di Reggio Emilia, ma nessuno fa i conti con la procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea contro il progetto del Pai.
I rilievi mossi dall'Europa sono pesanti ed inequivocabili.
Data per scontata l'evidenza pubblica del progetto, non c'è stata alcuna gara d'appalto, impedendo così di ottenere il miglior progetto al miglioro costo. Un danno evidente per i cittadini contribuenti, che si dovranno sorbire delle tariffe non corrispondenti al reale costo di un servizio ma riferite alla spesa che Iren ha deciso di intraprendere in modo autonomo per costruire l'impianto.
Il progetto nacque malamente sin dall'inizio,
Se infatti fosse stata indetta una gara, sicuramente ci sarebbero state diverse offerte, a fronte della garanzia dello stesso tipo di servizio.
L'ente locale avrebbe potuto a quel punto scegliere tra quella migliore, quella che a parità di qualità del servizio costasse meno per le tasche dei cittadini.



Affidando invece direttamente a Enia-Iren tutta la partita, delegando di fatto la gestione dei rifiuti alla ex municipalizzata, oggi spa in cui Genova e Torino la fanno da padroni, il baricentro del comando si è spostato decisamente dall'ente pubblico all'azienda privata, dimenticandosi che l'oggetto della diatriba è un servizio squisitamente di competenza pubblica.
Un servizio che non è possibile alienare ad una azienda privata quotata in borsa come Iren, che ha come mission la soddisfazione dei clienti azionisti, e solo in seconda battuta la soddisfazione dei cittadini negli ambiti locali, specie se tali territori costituiscono minoranza e marginalità rispetto al vero business aziendale, quello dei grandi numeri, delle grandi città.
Oggi Parma ha una occasione da cogliere.
Ci vuole lungimiranza per trasformare il cartellino giallo europeo in cartellino rosso per Iren.
Una occasione per rimettere al centro l'interesse pubblico, quello dei cittadini e del territorio, per riorganizzare tutto il sistema di gestione dei materiali di scarto, per trasformare il problema in risorsa.
Il territorio deve tornare al centro delle politiche di sviluppo della comunità.
I rifiuti devono essere vissuti direttamente dai cittadini e dalle aziende come occasioni di positività e di miglioramento. L'organico che trasformato correttamente diventa concime ricco per le nostre terre, i materiali nobili, la plastica, la carta, il legno, il vetro, l'alluminio, che mantengono il loro valore diventando di nuovo manufatti.
La provincia territoriale che si organizza in aree omogenee all'interno della quali si gestiscono questi materiali portando il bilancio complessivo in positivo e non in negativo come oggi.
Il territorio come marchio di origine di qualità intrinseca, una denominazione di ambiente controllato che superi le superficialità e gli evidenti buchi delle Dop e degli altri marchi, che oggi non garantiscono il prodotto sano a 360 gradi, puntando l'attenzione appunto solo sul prodotto e non anche sul territorio nel quale prende vita
Cogliere l'attimo fuggente, prima che il forno bruci tutte le speranze.
Dare uno scacco alle cattive pratiche, per utilizzare quelle buone.
Che ci sono e funzionano, basta non chiudere gli occhi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 12 febbraio 2011
-448 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+258 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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