Venerdì scorso l'assemblea degli azionisti di Iren ha brindato ai dividendi milionari, primi della fila i comuni di Parma e Reggio Emilia, che godono dei contributi cospicui elargiti dalla multi-utility piemontese-ligure-emiliana.
I nostri attivisti-azionisti Iren hanno partecipato all'assemblea della Spa, intervenendo per sottolineare il passo falso della società nell'insistere con il progetto dell'inceneritore di Parma, contributi che sono passati sotto un ovattato silenzio, e un cestino del buffet pieno di plastica, carta e organico, tutto mischiato assieme, un bell'esempio da dare agli azionisti.
Ma non solo i comuni beneficiano dei guadagni a multi cifra, ma anche le poltrone soffici godono di benefit che neanche Barak Obama si permette. Stipendi con lunghe file di zero per incarichi praticamente di rappresentanza e magari anche senza alcuna delega operativa.
Si potrebbe pensare che tutto quest'oro luccichi anche per i clienti utenti.
Sbagliato! Una analisi proprio errata. Come fate a pensare che ad un'azienda florida corrisponda un trattamento altrettanto equanime per coloro che con le loro bollette arricchiscono l'azienda?
Noi da tempo andiamo denunciando le tante zone oscure sull'inceneritore ma anche i rincari che colpiscono i nuovi clienti del teleriscaldamento, che si sta rivelando un'arma a doppio taglio, perché tutto si può dire di questo servizio fuorché il fatto che sia conveniente per gli utenti.
Ora sono i cugini reggiani a uscire con una denuncia importante all'opinione pubblica, che in sintesi racconta di un 40% di rincaro del servizio del teleriscaldamento, anche a fronte di una riduzione dei consumi. Le bollette parlano da sole. E non ci sono telefonate, raccomandate, levate di scudi che smuovano l'azienda verso una spiegazione, una risposta, un tentativo di anteporre ai numeri uno straccio di rendiconto comprensibile.
Le bollette pazze stanno infilandosi in questi giorni nelle cassette postali di molti reggiani, suscitando dopo il prevedibile stupore un moto di rabbia che sta venendo a galla e provoca non poche proteste e indignazione.
Saranno le associazioni dei consumatori a prendere in mano ora la situazione ma intanto l'avvocato Dino Felisetti, decano degli avvocati reggiani, intervistato da “L'Informazione il Domani”, chiede un accertamento tecnico, giudiziario e contabile per fare finalmente chiarezza su tutta la vicenda.
Già in quel di Piacenza era partito lo scorso anno un ricorso per denunciare insostenibili aumenti nel servizio e il monopolio che si viene creando con questo servizio che ha un solo attore protagonista e tante comparse di alcun potere e visibilità come sono i clienti utenti di Iren.
Seguiremo la vicenda ma ci chiediamo cosa stia succedendo nella nostra città, dove il teleriscaldamento è attivo in alcuni quartiere da qualche tempo.
Invitiamo i cittadini a segnalare le anomalie e i rincari al nostro indirizzo di posta elettronica gestionecorrettarifiuti@gmail.com.
Ci stiamo seriamente domandando, si sta cercando di togliere ai poveri per dare ai ricchi?
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 11 maggio 2011
-361 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+345 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
+23 giorni dal lancio di Boicottiren: http://tinyurl.com/boicottiren
Aderisci anche tu: boicotta Iren, digli che non finanzierai un euro dell'inceneritore di Parma
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