Ieri il Gcr ha incontrato il procuratore Gerardo Laguardia sul tema ovviamente dell'inceneritore di Parma e sul burrascoso iter che ha portato allo stop del cantiere intimato dal comune di Parma per sospetto abuso edilizio.
Un incontro non di lunga durata ma importante per poter depositare altra documentazione che segnala ulteriori zone buie, come la modifica del progetto senza l'autorizzazione della Conferenza dei Servizi, in particolare per quanto riguarda il sistema della filtrazione degli inquinanti e la gestione dei fanghi da depurazione.
Il procuratore ha confermato l'apertura del fascicolo e le indagini in corso, senza ovviamente poter entrare nel merito degli approfondimenti in divenire.
Siamo fiduciosi che l'attenzione posta nell'analisi dei fatti gravi accaduti tra dirigenti del Comune di Parma e Iren sia la stessa che verrà posta nello sbrogliare la matassa dell'inceneritore.
Volendo pensar male la partita del forno ha molti più zeri di quanto si possano enumerare per la vicenda della mala gestione del verde pubblico.
Inceneritore significa anche appalti milionari, che abbiamo avuto modo di segnalare ancora una volta, come quello per le opere edili che, nonostante fosse stata indetta una gara europea, ha avuto un solo partecipante, e pensare che l'importo delle opere superava i 42 milioni di euro.
Con tutti questi soldi ci sembra davvero un fatto più unico che raro assistere ad una gara a senso unico, alla quale una sola azienda, oltretutto magari di una certa area nota, partecipi e ovviamente vinca, senza doversi confrontare con nessun altro concorrente.
Un gran bel colpo di fortuna per la vincitrice.
Ma tutto l'iter autorizzativo dell'inceneritore ha riservato, e continua a farlo, un sacco di colpi di teatro e curiose situazioni.
Come il fatto che la Conferenza dei Servizi sia riuscita, in una week end, a sfogliare faldoni interi pieni di dati e tabelle, comprenderne tutti gli aspetti e dettagli tecnici e potere 3 giorni dopo esprimere un giudizio convinto, ovviamente positivo.
Da oltre un anno siamo in attesa del piano economico finanziario del Pai di Parma, che Iren nega anche al primo cittadino della città, nonostante la delibera del consiglio comunale avesse in premessa imposto la garanzia di trasparenza a Iren, giudicandola un requisito sine qua non per la validità dell'accordo.
Noi del Gcr, ma i cittadini di Parma in generale, sentono il bisogno di chiarimenti e di piena luce, hanno fiducia nella giustizia ed in particolare nella Procura di Parma, che siamo certi metterà il piede sull'acceleratore per approfondire l'analisi della querelle inceneritore.
Tante carte giacciono sul tavolo del procuratore e nonostante la complessità della vicenda ci sono in procura fior di magistrati che possono fare la differenza.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 20 luglio 2011
+19 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+405 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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