sabato 10 settembre 2011

Fiaccole e nuvole

Una luce, forte e univoca, ha illuminato la sera di Parma.
Erano le migliaia di cittadini in piazza ancora una volta contro l'inceneritore.
Ancora una volta in piazza, contro tutti gli inceneritori, impianti obsoleti che appartengono al passato.
Cittadini che non sono soli, perché tanti sono i compagni di viaggio sparsi per l'Italia.



A Trento, a Scarpino, a Bolzano, a Torino, a Forlì, a Modena, a Piacenza, a Gavassa, a Napoli.
Anche in queste città si sta lottando contro gli inceneritori e insieme si è più forti, si può vincere.
Ci siamo chiesti se fosse ancora il caso di richiamare ancora le persone per un ennesimo appello alle istituzioni della città.
Ma l'obiettivo finale non è stato ancora raggiunto e il momento è molto delicato
9 mesi fa siamo andati sotto le finestre del sindaco.
I lavori a Ugozzolo andavano a mille.
Oggi sono sospesi, da oltre due mesi.
Ieri siamo andati sotto le finestre della provincia, chissà che non porti bene
Nove mesi fa infatti il cantiere chiuso era un miraggio, un sogno, un evento impossibile. Oggi vogliamo guardare oltre il forno
Partendo da alcune domande al presidente Bernazzoli
Gli abitanti della provincia vogliono avere risposte.
Noi ci chiediamo come sia possibile oggi, a cantiere chiuso per abuso edilizio, porsi a difesa di un progetto che va contro la salute. Nostra, del territorio e dell'economia .
Come si fa a difendere una presunta illegalità?
Eppure il presidente Bernazzoli l’ha fatto.
Vorremmo ricordare al presidente che il suo stesso partito a Reggio Emilia ha cancellato l'inceneritore, facendosene giustamente un vanto, a Lucca lo stesso Pd ha deliberato di spegnere tutti gli inceneritori ancora accesi e ha tolto l'autorizzazione a quello di Pietrasanta (che ha inquinato anche la spiaggia della Versilia), mentre a Parma dobbiamo accontentarci di un assessore all'ambiente, Castellani, che sostiene che la combustione dei rifiuti non produce diossina.
Vogliamo suscitare un'emozione forte al presidente Bernazzoli, la base del suo partito non la pensa come lui, e molti di quelli che sono vicini a noi in questa battaglia appartengono al suo partito
Condividono i nostri valori, la salute, il benessere dei cittadini, un futuro meno nero per i nostri figli.
La battaglia per la salute non è una battaglia ideologica.
La salute non è ne di destra ne di sinistra.
Noi vorremmo che la difesa della salute, a tutti i costi, entrasse a far parte di tutti i partiti, anche del Pd, che ha dentro brave persone che ogni giorno cercano di far capire all'apparato che i tempi sono cambiati, che è ora di far sussultare il partito di valori di sinistra come l'ambiente.
Lo sappiamo che la salute è un tema caro al Pd e Bernazzoli dovrebbe essere interprete fedele di questa volontà così sentita dalla base.
Questo valore fa a botte con il sostegno all'inceneritore.
E' ora che la Provincia faccia quadrato con il Comune per difendere i cittadini da questo impianto.
Vogliamo una svolta anche da lei presidente Bernazzoli.
Non ha più senso rifiutare il dialogo su questo tema
Noi non abbiamo bisogno di un nuovo forno inceneritore, perché malati lo siamo già oggi.
E' infatti accettabile che a Parma una mamma abbia nel latte materno una dose di diossina che rende il suo latte avvelenato?
Questa situazione a dir poco allarmante è già oggi reale, nel 2011, senza inceneritore acceso.
Ma con un inceneritore spento al Cornocchio nel 2001
Ma con un inceneritore acceso a Solignano, autorizzato da lei, presidente, un inceneritore che brucia rifiuti pericolosi e regala emissioni a Rubbiano, Fornovo, Solignano, Medesano, Varano Melegari.
Ma con un inceneritore in costruzione a Parma.
Un progetto pieno di segreti.
E' accettabile che non si conoscano i costi di questa macchina infernale?
E' accettabile che se la Provincia ha deliberato di riciclare la plastica al 60%, accetti poi che Iren ne recuperi solo il 17%, perché il resto deve essere bruciato? Non è chiaro forse che lo scopo è avere materia utile per il forno?
Com'è possibile che si autorizzi a bruciare del fango, quando il fango è acqua per oltre il 70% e lo si può smaltire in altro modo? Utilizzandolo in agricoltura, recuperando biogas con sistemi di digestione anaerobica, oppure in agricoltura come fertilizzanti curando il tenore di metalli, così come ci chiede l'Europa.
Sappiamo quanto ci guadagna Iren, e allora abbiamo capito tutto
C'è bisogno di tanta trasparenza, per avere la certezza che l'onestà guidi la mano di tutti voi, delegati dal popolo a bene amministrare la nostra comunità.
Ci sono sul tappeto tante, scomode, antipatiche domande, che ci fanno diventare corpi ingombranti e da evitare.
Ma, vedete, noi siamo qui oggi, come ieri sera in piazza.
Anche a fare proposte
C'è una straordinaria opportunità davanti a noi.
A cantiere chiuso c'è la possibilità di valutare l'alternativa di gestione a freddo dei rifiuti.
E' la riflessione che sta andando avanti nella provincia di Lucca, che sta elaborando un piano provinciale dei rifiuti senza l'utilizzo dell'inceneritore.
E' l'impossibile, secondo il nostro assessore all'inceneritore castellani, che si fa reale.
A cantiere chiuso, mentre si valuta l’alternativa, c’è la possibilità di far gestire i nostri rifiuti a ditte olandesi, come sta succedendo a Napoli, ditte che si sono rese disponibili e che noi abbiamo messo in contatto coi nostri amministratori mesi fa, con costi addirittura inferiori a quelli attuali.
Con una attenta e corretta raccolta differenziata porta a porta possiamo raggiungere quel limite oltre il quale l'inceneritore non è economicamente vantaggioso.
Il materiale che residua da questo sistema può essere trattato in un impianto molto semplice che si chiama Tmb (trattamento meccanico biologico), già utilizzato in Italia e in Europa.
Il Tmb ha in Italia 131 impianti attivi che trattano 7,5 milioni di tonnellate di materiali post utilizzo, mentre gli inceneritori sono 50 e trattano 4,5 milioni di rifiuti.
Il Tmb è un impianto che davvero non inquina.
L'aria in pianura padana ha una concentrazione di diossina pari a 0,18 picogrammi / metro cubo.
All'uscita dal biofiltro del Tmb la concentrazione è di 0,01 picogrammi.
L'inceneritore, migliori prestazioni, 8 picogrammi
Altro che purificare l'aria!
Con l'introduzione di un estrusore, che ieri era in voga solo a Vedelago, ma che oggi è in funzione ad esempio anche a Pontedera, si può recuperare la plastica che andrebbe ad incenerimento, per farne nuova plastica, che ad esempio la Piaggio utilizza per i suoi scooter.
L'impianto della Revet, Pisa, ricicla 16 mila tonnellate di plastiche eterogenee, proprie quelle plastiche che Iren vuole bruciare per far soldi, lasciando a noi le esalazioni del camino
Il 14 settembre il Tar dovrà pronunciarsi sul titolo edilizio mancante.
Noi abbiamo tanta, molta fiducia nella giustizia.
Noi siamo convinti che non si possa inventare dal nulla un'autorizzazione che non c'è.
Che sia impossibile non tenere in considerazione tutti fari accesi sul Pai.
La comunità europea con una procedura aperta, l'Antitrust, la Procura, esposti e ricorsi in atto.
Si può far finta di nulla?
Noi crediamo di no.
Da una parte ci sono migliaia di fiaccole, dall'altra le nuvole nere del forno.
Gli amministratori devono scegliere da che parte stare.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 settembre 2011

+71 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+467 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta, della mozzarella) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

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