lunedì 27 febbraio 2012

Trapani dice no alle centrali a biomasse

Pericolosa per l'ambiente.

Vittoria a Calatafimi-Segesta: rigettato il progetto della centrale di combustione di biomassa. Emersi pericoli per tutti.

Presso l'Assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità della Sicilia la conferenza dei servizi ha esaminato il progetto di una centrale a biomasse da costruire nel territorio del Comune di Calatafimi-Segesta (Trapani).
Il Consiglio comunale locale si era espresso con parere contrario alla realizzazione dell'impianto, motivando la decisione con un dettagliato e corposo documento.



L'amministrazione aveva sottolineato il pericolo che un impianto a biomassa può generare sia per l'ambiente che per la salute pubblica e per le implicazioni dirette ed indirette che tale impianto potrebbe provocare a tutta l'economia turistica, artigianale, industriale ed agroalimentare della comunità calatafimese ed al suo patrimonio storico ed artistico.
Considerato il parere contrario del Comune di Calatafimi-Segesta, a cui si sono associati di seguito altri Enti e complimentandosi con le motivazioni espresse dall'amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Ferrara, l'assessorato ha chiuso la conferenza rigettando il progetto presentato da un privato.
Una grande vittoria per tutti i comitati, per gli amministratori che si impegnano nei percorsi di tutela ambientale e che hanno a cuore il loro territorio e la salute dei cittadini.
Chi lotta per la difesa della propria terra ha motivo di speranza.
L'associazione Rifiuti Zero Trapani ha colto l'occasione per ribadire il pericolo degli impianti a combustione di biomasse, inceneritori camuffati che nascono come forni per bruciare legname e rifiuti organici, ma che presto possono trasformarsi in veri e propri inceneritori di rifiuti industriali e speciali.

Associazione Rifiuti Zero Trapani

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 27 febbraio 2012

Sono passati
637 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
69 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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