mercoledì 28 marzo 2012

Inceneritore di Parma, chiesto il sequestro

Gli avvocati Allegri e De Angelis ancora all'attacco Dopo 12 esposti alla Procura, la coppia di avvocati parmigiani più odiata dai sostenitori del forno chiede il conto e presenta un'istanza di sequestro del cantiere alla Procura di Parma. A quasi quattro anni dall'autorizzazione che la Provincia di Parma ha concesso a Iren con la procedura di Via e la conclusione dei lavori della Conferenza dei Servizi la strada che porterebbe all'accensione dell'inceneritore più contestato d'Italia è ancora tutta il salita.



 Sul fronte delle indagini, ormai portate avanti non solo da Parma ma anche dall'Italia e dall'Europa si avvicina la conclusione della procedura europea che molto probabilmente porterà ad una forte multa contro chi ha dato il via a questo progetto senza rispettare la legge. In particolare l'attenzione della Commissione Europea si è concentrata sull'assenza di una gara pubblica che favorisse la partecipazione di più aziende al ghiotto appalto da oltre 200 milioni di euro. Scavando nei meandri del progetto sono poi emerse altre inimmaginabili storture, come quella dell'affidamento in esclusiva ad Iren della gestione dei rifiuti della maggioranza delle amministrazioni locali delle province di Piacenza, Parma e Reggio, un appalto anche questo che non poteva favorire una società in particolare ma che doveva essere messo a gara. Il fuoco di sbarramento contro l'avanzare del forno è ancora più ampio. La Procura di Parma ha un fascicolo aperto da tempo sull'affaire inceneritore e voci insistenti riportano notizia di audizioni in corso da parte della Guardia di Finanza con protagonisti i funzionari che hanno e stanno seguendo tutto l'iter. Anche a Roma bolle una pentola gorgogliante: l'autorità sui contratti pubblici vuole vederci chiaro e capire se ci sia stato un danno per la collettività dal condurre questa partita tra pochi intimi senza permettere al mercato di far emergere i migliori progetti ai migliori costi , con evidenti ripercussioni sulle tariffe (Parma ha un costo di smaltimento tra i più alti a livello italiano) e sui contratti con le amministrazioni pubbliche. Anche l'Antitrust ha ricevuto nei giorni scorsi una ulteriore richiesta di intervento da parte di una associazione ambientalista locale che ha richiesto di non lasciare punti oscuri sul progetto di Parma sui rifiuti e sulla costruzione dell'inceneritore. Nel frattempo il prossimo 14 aprile GCR porterà a Parma i comitati e le associazioni che si battono contro questi progetti devastanti per l'ambiente e le persone, nella Seconda Manifestazione Nazionale per la salute e l'ambiente intitolata “Ricicliamo l'Italia”. Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR Parma, 28 marzo 2012 Sono passati 667 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma Mancherebbero 37 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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