sabato 17 marzo 2012

Inceneritore, serve nuova autorizzazione


A luglio 2011 abbiamo segnalato una serie di modifiche, a nostro parere significative, apportate al progetto dell'inceneritore, successive alla stessa approvazione del progetto da parte della Provincia e della Conferenza dei Servizi.



Il progetto, lo ricordiamo, ha coinvolto molti enti, Provincia e Comune di Parma, i comuni di Sorbolo, Mezzani, Torrile e Colorno, la regione Emilia-Romagna, i vigili del fuoco, l’ARPA, l’ASL, il Consorzio della Bonifica, l’ATO, i Beni Culturali,, I Beni Archeologici, i Beni Architettonici, etc.
In tutto ben 18 figure istituzionali, che avevano messo la loro firma su un progetto che non andava più toccato, se non per minime modifiche che non ne mutassero il quadro complessivo approvato.
Avevamo segnalato in particolare due importanti modifiche che, a nostro avviso, non potevano essere definite “minime”.
La prima riguardava i filtri
Il sistema di filtraggio dei fumi era composto, nel progetto definitivo, da 2 stadi separati: un elettrofiltro a cui seguiva un filtro a manica.
Nella variante apportata invece l’elettrofiltro è stato sostituito da un ulteriore filtro a manica.
Pare evidente che variando la tipologia di impianto sarà modificata anche la composizione e la quantità dei fumi emessi dall’inceneritore. Non ci è però dato sapere dai progettisti quale sarà il bilancio emissivo con questa nuova configurazione, non essendo così in grado di valutare le performance del nuovo assetto e il relativo impatto ambientale.

La seconda modifica interessa il sistema dei fanghi.
I fanghi da depurazione erano nel progetto originale immessi in camera di combustione solo dopo aver subito una fase di essiccazione che portava l'umidità al 25%.
Nella variante i progettisti, adducendo ragioni improbabili di arresti dell’impianto di essiccazione, hanno creato un by-pass che permette di pompare i fanghi, anche non essiccati, direttamente nella fornace, abbassando così notevolmente il rendimento dell’impianto e aumentando di conseguenza il rischio ambientale.
Un anno fa il nostro appello cadde nel vuoto e nessuno rispose alle domande poste, come invece dovrebbe accadere in una città normale quando cittadini che hanno fame di informazioni su un impianto ritenuto pericoloso dalla legge italiana  chiedono chiarezza.
Confortati da suggerimenti di esperti in materia abbiamo capito che l’ente che può dare queste risposte è uno ed è certo e corrisponde alla Provincia di Parma.
E’ partita ieri dunque la richiesta ufficiale tramite posta elettronica certificata indirizzata all’assessore all’ambiente Giancarlo Castellani e per conoscenza al presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli ed al prof. Luciano Morselli, rappresentante della Provincia nella Commissione Tecnico Amministrativa del Progetto PaiP.
Le risposte possibili sono solo due:
La prima è SI, si tratta di modifiche sostanziali, ed allora occorre riconvocare la Conferenza dei Servizi per emettere una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale
La seconda è NO, non sono modifiche sostanziali ed allora dovete spiegarci perché,  ad esempio, è stato cambiato un sistema filtrante che è costato oltre 12 milioni di euro.
Attendiamo, come sempre, fiduciosi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 17 marzo 2012
Sono passati 656 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario
Mancherebbero 50 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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