martedì 13 marzo 2012

La città, il territorio, l'ambiente

Dieci proposte per il presente

Trentadue sforamenti in due mesi delle polveri sottili (PM 10) rispetto alla norma, costituiscono un terribile primato per la nostra città.
Qualcuno ha pensato (il commissario Ciclosi) che chiudere il centro al traffico auto il giovedì e la domenica possa essere una misura utile a contrastarlo.



Legambiente si è congratulata per la diminuzione dei valori, in un giorno peraltro in cui il traffico da e per la città è già basso di suo. In realtà si è trattata di una ulteriore selezione economica dei cittadini: per chi ha auto vecchie ed abita in centro niente gita in collina od altro.
Noi crediamo sia solo un provvedimento di facciata, giusto per mostrare di far qualcosa, come già in passato era stato fatto dalle giunte precedenti.
Crediamo non basti.
Siamo convinti che l'ambiente e il suo degrado siano l'espressione diretta di un assetto produttivo e commerciale dominato dalla speculazione e dal consumismo.
Assetto che non è più sostenibile.
Una città che ha cementificato il verde agricolo tutt'attorno trasformandolo in aree edificabili, in cantieri abbandonati, creando in tal modo montagne di debiti.
Ma il futuro della città rischia di prospettarsi ancora più fosco.
Ecco la lista della spesa.
La messa in opera dell'inceneritore di Ugozzolo che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti, la richiesta recente di una centrale a biomassa a Paradigna che bruci scarti di macellazioni animali, la richiesta di Eridania Saddam di una centrale a biomassa a Trecasali in grado di bruciare più
di 150 mila tonnellate di cippato di legna e un'altra ancora a S. Secondo che brucerebbe 100 mila tonnellate di sorgo erbaceo da coltivazione dedicata,
Quali risultati arriverebbero se non un vero e proprio avvelenamento dell'aria che respiriamo?
Un vero e proprio disastro.
Altrettanto importante, oltre la denuncia, la proposta.
Ed eccone alcune, da approfondire e discutere.
1- Rinnovare il parco del trasporto pubblico sostituendo con motori elettrici quelli a gasolio, che sono la gran maggioranza. Attrezzare una stazione di ricarica dei mezzi a trazione elettrica, direttamente con l'energia prodotta da impianti fotovoltaici cittadini, come già progetta di fare il comune di Correggio.
Dotare i parcheggi scambiatori di servizi, accrescendone il numero: almeno 8, uno per ogni asse viario, rispetto ai 5 attuali. Incentivarne economicamente l'uso, come già sta facendo il comune di
Reggio Emilia, tramite la concessione di biglietti bus gratuiti per il centro.
Dotare la cerchia dei viali di un circuito bus continuativo, condotto da piccoli mezzi in grado di garantire un servizio agile di spostamenti, tale da essere complementare con l'abbandono delle auto nei parcheggi scambiatori.

2- Costituire una ESCo comunale per produrre energia, in grado di superare le limitazioni del patto di stabilità per le amministrazioni locali. Riuscire, in tal modo, ad accedere ai finanziamenti del fondo rotativo di Kyoto della cassa depositi e prestiti dello stato per iniziative di risparmio energetico e di produzione di energia rinnovabile.

3- Tramite la ESCo comunale, avviare un progetto di produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici posati direttamente sui tetti degli edifici pubblici e anche delle case dei cittadini, accedendo in tal modo agli incentivi pubblici del GSE.

4- Tramite la ESCo, avviare un progetto di risparmio energetico a partire dagli edifici pubblici, arrivando a coinvolgere anche gli edifici dei cittadini, invogliandoli a partecipare coi loro stessi risparmi. Smuovendo così il mercato dell'edilizia e creando lavoro.

5- A partire dall'esperienza dei gruppi di acquisto solidale e dai mercatini spontanei, avviare un progetto di nascita di mercati rionali di prodotti biologici certificati, provenienti dal territorio.

6- In accordo coi comuni del territorio, promuovere ed incentivare economicamente la nascita e lo sviluppo di aziende a produzione agricola biologica e la nascita di allevamenti animali di tipo non industriale, tramite la concessione in uso di fondi dismessi e case coloniche abbandonate.

7- Favorire la trasformazione delle attuali iniziative di banche commerciali o di carattere etico in un'iniziativa unica di banca del territorio, controllata dalle amministrazioni e in grado di poter
finanziare gli obiettivi sopra delineati.

Giuliano Serioli
Rete Ambiente Parma
13 marzo 2012

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