venerdì 18 maggio 2012

Chi di bugie ferisce...


Bernazzoli e il difficile rapporto con la verità

Mercoledì sera nell'arena del Paganini il candidato Bernazzoli ne ha sparate tante, pur di dimostrare le sue certezze sulla bontà della scelta dell'inceneritore.
Troppe inesattezze, mezze verità, discorsi fumosi per girare attorno all'ostacolo.



Oggi in una clamorosa intervista, uno degli autorevoli membri del Comitato Tecnico Scientifico demandato al controllo dell'iter dell'inceneritore ha fatto un po' di chiarezza, mettendo in luce i tanti dubbi che ormai tutta la città condivide.
Mettendo per iscritto alcune delle affermazioni che Bernazzoli ha fatto, per cercare di dribblare la protesta, come quando afferma di non aver autorizzato nulla.
Afferma Trancossi: “L’impianto è il frutto di un atto della Provincia, che ha compiti di governo in materia di rifiuti. L’inceneritore è stato previsto dal Piano Provinciale Gestione Rifiuti approvato con la delibera Consiglio Provinciale 28 del 24 marzo 2004, che ne fissa il dimensionamento e individua l’area che lo avrebbe ospitato. Solo successivamente il Consiglio Comunale ha accolto il PPGR con la delibera 45/11 del 2006”.
Chiaro ed inequivocabile.

Ma anche l'operato della Provincia, proprio sul tema della trasparenza degli atti e sulla scrupolosità delle procedure ne esce con le ossa rotte.
Ancora Trancossi: “La Provincia ha deciso di far partire gli appalti più importanti, cioè il forno e i filtri dei fumi, prima dell’insediamento della Commissione di Valutazione, istituita da una prescrizione autorizzativa che ho redatto per conto del Comune di Colorno. La Commissione non ha quindi potuto valutare il cuore dell’impianto, che presenta anche differenze tecnologiche rispetto al progetto approvato”
Quindi il cantiere è partito senza l'ok della Commissione, che invece faceva parte degli accordi e delle prescrizioni elencate nella delibera di Via del forno.
“Avrebbe potuto, anche, spiegare il motivo per cui, pur essendo l’impianto unico abbia deciso di autorizzare gli appalti a pezzi senza una visione generale di sistema. Se per caso il risultato finale non fosse quantomeno equivalente rispetto al progetto approvato, come prescrive la legge, ci sarebbero seri problemi. Su un’opera di queste dimensioni la cosa avrebbe risultati drammatici. La cosa mi preoccupa molto perché espone IREN a un rischio enorme”. Anche la stessa costruzione dell'impianto naviga quindi a vista, con pezzi dell'impianto che vengono aggiunti man mano, mettendo in dubbio una visione complessiva del progetto, e mettendo quindi in difficoltà la stessa commissione di controllo.
E le affermazioni di Bernazzoli diventano barzelletta: “La barzelletta dell’estraneità della provincia alle decisioni che hanno portato a questo impianto, che ho sentito all’Auditorium Paganini, ha fatto traboccare il vaso. Da un candidato sindaco pretendo schiettezza e affidabilità”.
Il rapporto tra il candidato del Pd e la verità è davvero difficoltoso ed irto di aculei.
Come fanno i cittadini a riporre fiducia in chi non rispetta le procedure e fa passare i progetti senza il dovuto controllo della commissione?
A che cosa serve allora questa commissione?

L'intervista è stata rilasciata a Parmadaily
http://www.alicenonlosa.it/Default.aspx?Page=DET&ID=68605

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 18 maggio 2012

Sono passati
718 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Sono passati
12 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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