L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
giovedì 17 maggio 2012
Passato e Futuro, due visioni a confronto
Ieri sera, in un auditorium stracolmo di cittadini, i due candidati a sindaco di Parma si sono scontrati faccia a faccia con il forno inceneritore.
Un tema urticante, che farà la differenza, domenica, all'appuntamento con le urne.
Un tema affrontato in prima battuta dalla presentazione del modello alternativo di gestione dei rifiuti da parte di Gcr, l'associazione che in questi anni ha riportato al centro del dibattito un problema che era stato tenuto nascosto all'opinione pubblica.
Dopo l'introduzione di Francesco Barbieri e la presentazione curata da Gabriele Folli, il dibattito fra i due aspiranti sindaco, moderato dal direttore di Teleducato, Pietro Adrasto Ferraguti.
Scambi serrati, tensione a mille, il tema dei rifiuti e delle soluzioni da adottare diventato centro nevralgico della campagna elettorale.
La risposta del pubblico ne è un evidente segnale, la presenza massiccia di stampa e tv anche nazionale la prova decisiva che l'inceneritore sarà l'ago della bilancia.
Le posizioni dei due candidati sono emerse in modo inequivocabile.
Vincenzo Bernazzoli, candidato del centrosinistra, ha confermato il suo sì incondizionato all'inceneritore: per lui non ci sono alternative. Mai è entrato nel merito della proposta Gcr, mai ha contestato le cifre che dimostrano che far senza inceneritore non solo si può ma è anche conveniente, sotto tutti i punti di vista, visto che tra l'altro si ottiene uno scarto inerte non pericoloso pari alla metà delle ceneri tossiche prodotte dall'inceneritore.
Insomma mai Bernazzoli ha dimostrato le sue tesi con qualche cosa di concreto. Ovunque in Italia si sta andando verso la soluzione senza forno: Reggio Emilia, la Sicilia, la Provincia di Lucca, l'Europa stessa che prevede al 2020 il divieto di bruciare materiali riciclabili o compostabili.
Ma a quanto pare a Parma vige la Legge Vincenzo, che non è discutibile ne emendabile. E' la Verità a cui secondo il ras dei democratici ci dovremmo sottomettere senza proferir parola.
Bernazzoli però nemmeno risponde alla domande scomode: dove metterà le ceneri tossiche dell'inceneritore? Non si sa. Per quelle pesanti le vuole mettere nei mattoni (a Treviso hanno abbattuto una casa infetta, ma che importa). Oggi si parla di bio-edilizia con bio-materiali in canapa... ( ma che importa). 39.000 tonnellate di ceneri verranno portate fuori provincia ogni anno così come tutto l'organico: e la tanto acclamata autosufficienza?
Bernazzoli nega poi le evidenze sanitarie. Afferma che gli impianti sono sicuri. Ma la Federazione Ordine Medici Emilia Romagna chiede la moratoria. Moniter consiglia di non costruire nuovi impianti perché ci sono segnali preoccupanti, tanto da portare la FRER a rinnovare la richiesta di Moratoria già avanzata nel Settembre 2007 e bellamente ignorata da Bernazzoli come presidente della provincia. Ma per il vecchio candidato d'apparato è solo terrorismo, la salute dei cittadini non è in gioco finché non ci sono prove certe dei tumori causati dagli impianti, il dubbio non gli basta. Dobbiamo aspettare di avere le corsie d'ospedale piene. Le forti preoccupazioni dei medici non lo toccano. Ma lui è un medico?
La raccolta differenziata in realtà serve a far risparmiare i cittadini e nel contempo a risparmiare risorse. A Ugozzolo invece si recupererà solo il 17% delle plastiche raccolte nel cassonetto giallo ed il resto verrà bruciato. Con l'inceneritore siamo costretti a smaltire i rifiuti, quindi a subire alti costi, che non ci sarebbero se invece di smaltire recuperassimo materia. La prospettiva di Bernazzoli è quella di arrivare ad inaugurare il forno e poi chi vivrà vedrà.
E' sulla sponda opposta il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Federico Pizzarotti, che rappresenta il futuro, che avanza inesorabile, che è un tempo in cui le risorse sono apprezzate e non distrutte con il fuoco atavico.
Per Pizzarotti l'inceneritore è un errore a cui porre rimedio, il cantiere è da riconvertire accettando la proposta dalla multiutility olandese che proprio ieri ha rinnovato la sua disponibilità a dare assistenza alla città di Parma nella sua migrazione verso una gestione corretta dei rifiuti senza incenerimento.
L'inceneritore per Pizzarotti è una oscura vicenda su cui bisogna fare completa luce, per fare emergere tutte le storture che hanno portato a decine di esposti, due infrazioni europee, il blocco del cantiere per abuso edilizio, il corretto timore di vedere arrivare da fuori provincia rifiuti di ogni genere ed origine (basta una firma), il mancato ascolto dell'opinione dei cittadini con il referendum respinto.
La prova della mancata chiarezza è per Federico Pizzarotti rappresentata proprio dal segreto sul piano finanziario (voci di corridoio parlano di 315 milioni di euro), negato ai cittadini ormai da due anni, prova certa del non volontà di essere trasparenti e limpidi su tutta la storia travagliata del progetto.
Il futuro per Pizzarotti è raccolta differenziata spinta, tariffa puntuale, tariffe adeguate alla capacità dei cittadini di comportarsi in modo virtuoso, riduzione dei rifiuti a monte, sviluppo del mondo del riciclo per sostenere anche l'occupazione che in questo settore crea posti di lavoro rispetto alla gestione con lo smaltimento negli inceneritori.
A confortare queste tesi l'esperienza di Ponte nelle Alpi, con il suo assessore postino, Ezio Orzes, che ha lanciato alla platea, ai candidati, alla città intera, un messaggio forte di speranza e di ottimismo, proponendo valori fondamentali per il vivere nel benessere.
Ponte nelle Alpi è un comune capace di assumersi la responsabilità di gestione dei propri scarti e di arrivare al 95% ri raccolta differenziata, riducendo nel contempo del 92% i costi per lo smaltimento, triplicando i posti di lavoro. Esperienza talmente straordinaria che ha portato un colosso come la Procter & Gamble a investire in innovazione proprio a Ponte grazie al progetto di recupero di pannoloni e pannolini. Con l'inceneritore nessuna azienda verrà a investire a Parma in innovazione perché Bernazzoli vuole bruciare, inquinare, dilapidare materie prime preziose.
L' inceneritore è oggi in definitiva una scelta arretrata anche culturalmente.
Ieri sera abbiamo visto a confronto due mondi lontanissimi.
La vitalità della nuova proposta, il mugugno dei vecchi schemi di partito, dell'archeologia partitica che ha permesso di svendere alle multiutility private aspetti fondamentali del nostro benessere come la gestione dei nostri scarti.
Chi affiderebbe alla Borsa ed a una Spa la nostra salute?
Per chi non c'era, questa sera Teleducato trasmetterà dalle 20.30 il faccia a faccia dei due candidati sindaci. In tanti sono rimasti fuori dal Paganini.
Questa sera potranno farsi un'idea personale di com'è andata.
E scegliere la verità.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 17 maggio 2012
Sono passati
717 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
11 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
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