lunedì 18 giugno 2012

Isole ecologiche. Un'idea da migliorare


Sono quattro a Parma i centri di raccolta rifiuti, dislocati in via Bonomi (Crocetta), via Toscana, via Barbacini (Moletolo), via Langhirano.
Si tratta di aree recintate, gestite da un operatore, che consentono ai cittadini di portare materiali di scarto anche ingombranti, oggetti che possono essere così indirizzati al corretto circuito di recupero, senza finire allo smaltimento.



I centri di raccolta sono stati pensati come valida opportunità per i cittadini di disfarsi in modo corretto di rifiuti che non possono essere accolti nel normale circuito urbano (stradale o porta a porta) a causa delle loro dimensione e/o delle loro caratteristiche.
Ad esempio ai centri di raccolta vanno portati i rifiuti elettronici come computer, stampanti, elettrodomestici, pile, batterie, oppure mobili, sfalci di potatura, cartoni ingombranti, vernici ed altri rifiuti pericolosi che potrebbero fare un grosso danno se abbandonati nell'ambiente o riversati nei normali cassonetti dell'indifferenziato.
La doppia finalità di questi centri, evitare l'abbandono e recuperare materiali nobili, viene così centrata, sempre che tutto venga organizzato e gestito nel migliore dei modi.
Purtroppo capita nell'esperienza quotidiana di aver avuto modo di verificare alcuni malfunzionamenti, che mettono a rischio l'efficacia e l'effettivo incremento del recupero/riciclo di materia.

Succede infatti che tra i cassoni presenti in queste aree, quello maggiormente utilizzato e pieno sia sempre quello dell'indifferenziato, che spesso e volentieri è anche indicato come destino scacciapensieri per liberarsi di dubbi e incertezze sulle reali e corrette destinazioni dei materiali conferiti.
Anche la gestione degli accessi non sembra essere proprio una regola ferrea visto che è capitato di consegnare merce senza alcuna registrazione, osservando un via vai che non può certo corrispondere ad una ordinata consegna e controllo.
I centri di raccolta sono infine orfani dell'ultimo importante passaggio per chiudere correttamente la filiera della riduzione e della prevenzione dei rifiuti: i centri di riuso.
Presenti soprattutto in realtà americane come San Francisco, questi grandi capannoni costituiscono l'ossatura importante di un meccanismo di attenta valutazione di tutto ciò che viene scartato, perché nella maggior parte dei casi i materiali destinati al fine vita sono ancora in grado di svolgere le loro mansioni e possono proseguire la loro vita utile ancora a lungo.
C'è bisogno quindi di implementare i centri di raccolta con centri di riparazione e riuso, dove l'usato possa a sua volta essere ricollocato e venduto, costituendo non solo un risparmio in termini di costi di smaltimento, ma anche un'impresa che genera utili e proventi per la casse pubbliche.
Molti oggetti scartati hanno tutte le caratteristiche per essere nuovamente utilizzati, magari con una semplice messa a punto o piccola riparazione. E' questa una nicchia di mercato oggi svolta in massima parte dai privati, con i mercatini dell'usato sparsi per la città, che svolgono anch'essi una utile funzione di parcheggio e riutilizzo di oggetti, altrimenti destinati allo smaltimento ed a costi ulteriori per la collettività.
Sviluppare la gestione del fine utilizzo di oggetti e cose del nostro quotidiano permette una importante azione di risparmio, economico per la collettività ma anche di risorse, perché riutilizzare un oggetto consente di evitare il circuito della produzione, che trae origine sempre dal recupero in natura di materia prima.
I centri di raccolta devono diventare non il destino finale delle merci scartate, ma un crocevia nel quale viene analizzata puntualmente ogni merce, per destinarla al suo più corretto canale.
Un vantaggio che tocca tutti quanti, dai cittadini che depositano a quelli che possono usufruire del mercatino dei riuso, risparmiando fortemente sull'acquisto dei beni e aiutando le casse pubbliche nel difficile compite del reperimento di risorse.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 18 giugno 2012

Sono passati
749 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Sono passati
43 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012

Sono passati
28 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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