sabato 21 luglio 2012

Beni comuni, servizi pubblici


Non si può privatizzare l'acqua.
La Consulta conferma finalmente la scelta degli italiani fatta con i referendum del 2011, quando inaspettatamente si raggiunse il quorum e vinse la volontà di mantenere in mano pubblica quei servizi che toccano i beni comuni.
Quindi l'acqua non può essere una merce di scambio e di lucro, ma rappresenta un diritto inalienabile, un bene che deve rimanere a disposizione della collettività e gestito a questo scopo.
E bene pubblico è ovviamente anche l'ambiente, l'aria che respiriamo, la terra su cui camminiamo.
Su questo bene, l'ambiente, va costruito il mondo di domani, che non può essere svenduto a multinazionali quotate in borsa che rispondono solo agli azionisti con gli utili, costi quel che costi.
La gestione dei rifiuti è anche gestione dei beni comuni.
I materiali post utilizzo rimangono fonti inesauribili di materie prime, che non possiamo permetterci di distruggere, ne tanto meno di bruciare.



La decisione della Consulta va interpretata anche in questa direzione.
Nella gestione dei rifiuti va perseguito il bene comune, minimizzando l'impatto sull'ambiente.
Per fare questo va seguita la scala gerarchica dettata dall'Europa: riduzione, riuso, riciclo, recupero.
I rifiuti diventano così un valore, riconquistano il ruolo che loro compete.

La loro corretta gestione va impostata su questi presupposti.
Il ruolo del pubblico deve tornare preponderante nelle scelte strategiche e di indirizzo.
Deve ritornare ad essere il regista, quando ora invece si mostra invece come uno dei tanti attori, nemmeno quello protagonista.
Il gestore invece deve tornare ad essere tale, cioè attuatore delle richieste e delle indicazioni delle amministrazioni locali del territorio, recepire e portare all'eccellenza la road map che gli viene affidata.
Il suo valore va misurato nella capacità di concretizzare con i risultati quello che è stato indicato come scenario da raggiungere. Anzi, dovrebbe dimostrare di essere in grado di migliorare, anticipare, focalizzare nel migliore dei modi tutta la filiera affidata, per dare dimostrazione di attaccamento ai territori e assumersi il ruolo di partner affidabile e fedele.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 21 luglio 2012

Sono passati
782 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
76 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
61 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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