L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
martedì 17 luglio 2012
Quando sapremo?
Da ormai tanto tempo alla Procura di Parma giacciono diversi esposti sull'inceneritore di Ugozzolo.
Sappiamo che il fascicolo non è stato archiviato e che diverse indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza.
Indagini che hanno anche comportato l'acquisizione di parecchia documentazione nelle sedi delle società ed enti coinvolti nella vicenda.
I cittadini di Parma potranno prima o poi vedere la pratica portata a termine?
I cittadini di Parma hanno saputo in questi giorni che l'inceneritore è stato uno specchietto per le allodole.
Dipinto a tinte allegre dai suoi sostenitori, giorno per giorno, mese per mese, ha perso per la strada i suoi colori primari, svanendo in un grigio privo di brillantezza.
L'inceneritore era presentato come risolutore dei rifiuti: li avrebbe fatti sparire. Si scopre invece che ogni anno emetterà a sua volta 40 mila tonnellate di rifiuti (le ceneri) ricche di sostanze dannose per la salute.
L'inceneritore doveva servire a calmierare le tariffe per i cittadini. Si scopre invece che il costo non sarà competitivo ne tornerà allo sbandierato 119 euro alla tonnellata, anzi è lanciato verso vette incredibili.
L'inceneritore doveva migliorare l'ambiente e il clima della città, perché si sarebbero spente 20 mila tossicchianti caldaie domestiche. Si scopre poi che ogni anno immetterà in ambiente più di 3 tonnellate di Pm 10, peggiorando di fatto l'ecosistema urbano.
L'inceneritore doveva garantire una rete di teleriscaldamento, sfruttando l'energia termica prodotta dall'incenerimento dei rifiuti. Si scopre poi che le tariffe del teleriscaldamento sono superiori, e di molto, ad un impianto di riscaldamento tradizionale, e in varie città i consumatori stanno facendo ricorso contro questa situazione di monopolio.
L'inceneritore non dovrebbe far male. Eppure in giro per l'Italia non si contano le situazioni allarmanti. A Montale hanno condannato i vertici della società pubblica di gestione del locale inceneritore. A Pietrasanta una cittadina ha contratto un tumore ed ora è parte civile contro l'impresa che lo gestiva, prima che fosse sequestrato.
Oggi che il cantiere ferve per finire il prima possibile e battezzare in fretta questo eco mostro, i cittadini della città e della provincia, le associazioni che si prodigano per il futuro di Parma, vorrebbero sapere qualcosa in più, conoscere com'è finita la storia.
Siamo fiduciosi che presto sarà fatta la luce che serve.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 17 luglio 2012
Sono passati
778 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
72 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
57 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI
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