mercoledì 25 luglio 2012

Irae Iren


Ventotto milioni di euro è il conto che Iren ha presentato oggi al comune di Parma, suo socio per il 6% di quote, per lo stop cantiere del 2011.
Iren ostile a Parma non merita di proseguire la collaborazione con il nostro territorio.
Che senso ha pagare a peso d'oro lo smaltimento dei rifiuti (166-169 euro a tonnellata), l'80% in più di quanto si spende per lo stesso tonnellaggio e destino a Brescia?



Che senso ha ragionare con questo gestore che da un lato incassa milioni di euro ogni anno (una trentina solo dal comune di Parma) e dall'altro con la pistola fumante mette all'angolo gli stessi enti locali che sono suoi clienti, che gli garantiscono la sopravvivenza.
Iren è un colosso dai piedi di argilla, azzoppato da debiti miliardari (oltre 3 miliardi di euro), che oggi mostra i muscoli verso l'ente locale che in questi anni ha avvallato il progetto assurdo di un inceneritore grande il doppio del necessario, dal costo mai comunicato, senza un piano finanziario messo a disposizione degli amministratori locali, con una serie di lati oscuri nelle fasi del progetto che hanno portato al deposito di molteplici esposti in procura.

La vicenda del permesso a costruire mancante ha avuto un esito a favore di Iren ma non ha fatto emergere il titolo edilizio, che effettivamente non esiste.
Il comune commissariato, anche davanti ad una sentenza strampalata come quella del Tar, non ha mosso un'unghia per portare ricorso al consiglio di stato, facendo scadere i termini prima che il voto di maggio portasse in municipio i nuovi amministratori.
Ecco che oggi l'attacco di Iren ha anche la firma sul retro del commissario Ciclosi, che evitando l'appello a Roma ha spianato la strada per la richiesta di danni da parte della multiutility.
Iren sa che il suo socio di Parma non intende proseguire sulla strada dell'inceneritore.
Ma non recede dal suo progetto e non intende abbandonare il suo obiettivo.
Tra l'altro sapendo che il contratto in essere è stato dichiarato scaduto dall'Authority Antistrust e che si dovrebbe procedere ad una nuova gara europea in tempi brevissimi, ma di questo non vi è cenno alcuno da parte di Atersir, l'ambito regionale che oggi si occupa della programmazione del settore rifiuti.
Se Iren diventa ostile verso il territorio di Parma, come può pensare che i parmigiani collaborino con entusiasmo? Come può portare avanti la sua proposta di fornitura di energia e gas mentre sta portando in tribunale le stesse persone, rappresentate dal comune?
Come reagiranno i cittadini?
Che atteggiamento terranno?
Sarebbe molto meglio che la ragione prevalga e si ritorni al tavolo della trattativa, dove programmare la dismissione del forno e la svolta verde della gestione dei rifiuti.
Differenziata puntuale e inceneritore non possono convivere.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 25 luglio 2012

Sono passati
786 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
80 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
65 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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