giovedì 2 agosto 2012

сжиганию


In cirillico inceneritore si dovrebbe scrivere più o meno così.
In realtà non sappiamo ancora quale sarà la lingua con cui interloquire con i nuovi padroni dell'inceneritore. Russo? Cinese?
Certo è che la multiutility Iren sta concretamente valutando la possibilità di completare l'inceneritore, accenderlo, e poi venderlo a privati per recuperare parte del grande debito sotto il quale giace, una montagna che supera i 3 miliardi di euro.



L'ipotesi non è peregrina.
Iren si trova in aperta ostilità con l'ente locale, il comune di Parma, che non vuole mandare al rogo i suoi rifiuti, e il comune porta il 40% circa dei rifiuti urbani gestiti dal forno, pi una serie di altri materiali come i fanghi da depurazione.
La prospettiva quindi sarebbe quella di trovarsi in uno scenario di scontro aperto, con un contratto di gestione in scadenza (2014), che peraltro l'Antitrust ha già fatto morire lo scorso dicembre 2011, ma su cui nessuno ancora si pronuncia.

Si dirà, ma l'autorizzazione legata all'impianto consente di gestire solo rifiuti di Parma, come si può pensare, come indicano le agenzie di stampa, che l'inceneritore diventi un gestore di rifiuti industriali provenienti da ogni dove?
Niente di pi facile.
L'autonomia territoriale, ogni provincia deve gestire i propri rifiuti, non esiste più, dopo che la regione ha riformato gli ambiti territoriali ottimali, facendo diventare la regione Emilia Romagna un unico vasto territorio in cui definire le politiche di gestione degli scarti.
Un altro lampante esempio lo viviamo già da anni a Rubbiano, dove il co inceneritore di Laterlite brucia oli esausti e rifiuti industriali pericolosi dal 2001, con tanto di autorizzazione ambientale firmata dalla Provincia di Parma, nonostante lo stabilimento non sia in teoria un inceneritore ma produca palline di argilla.
Figuriamoci un inceneritore vero e proprio.
Una società privata, a cui Iren pensa di vendere l'impianto, agirebbe in totale autonomia rispetto agli enti locali e una volta acceso l'impianto avrebbe mano libera su che cosa fare entrare nella fornace.
Con tanti saluti alla salute, all'ambiente, ai cittadini.
In bocca al lupo Parma.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 agosto 2012

Sono passati
794 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
88 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
73 giorni dal referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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