mercoledì 10 ottobre 2012

Le imbarazzanti lodi di Allodi


Ieri Legambiente Brescia, in forte ritardo, ha tuonato contro l'inceneritore più premiato del mondo, messo sotto inchiesta dalla magistratura per il pennacchio di agosto, un concentrato di inquinanti che Arpa ha preferito secretare, piuttosto che rendere pubbliche le concentrazioni.
A Parma invece Andrea Allodi, l'amante di primo letto dell'inceneritore di Ugozzolo, loda la locale Legambiente, meritevole di scene affettuose per il suo accondiscendente atteggiamento nei confronti dell'inceneritore targato Iren.



Non come quegli scavezzacollo di Gcr, sciagurati kamikaze sempre contro tutti e tutto.
Allodi ammira invece il tenore delle parole legambientaliste, che non dicono mai no, ma solo qualche ni, non temono il forno in quanto tale, ma solo le sue eccessive dimensioni.
Legambiente Parma insomma dice che l'inceneritore fa male solo per la metà in eccedenza, critica la ciccia in eccesso, suggerendo una cura dimagrante.
Le lodi di Allodi, salvo smentite ancora non pervenute, non hanno provocato nessun brivido all'associazione ambientalista locale, abituata a lanciare la fatwa sui Quad in montagna, sacrosanta battaglia civile, dimenticandosi, ahinoi, l'inceneritore in città.
Chissà quale scarico emana maggiori schifezze tra i due contendenti. Chissà se uccide più un Quad di una ciminiera che ogni ora emette in atmosfera 144 mila tonnellate di aria sporca, 24 ore al giorno, 330 giorni all'anno.

Ma in effetti, scusate la dimenticanza, Legambiente ridurrebbe a metà l'emissione del forno, e sarebbero “solo” 72 mila metri cubi a invadere l'aria, in effetti, un'altra cosa.
Le lodi di Allodi a noi fanno una certa impressione.
Allodi consigliava di comprar casa a Ugozzolo, perché il mercato avrebbe premiato il nuovo centro termale targato Iren: l'aria, diceva il nostro, migliorerà.
E poi Allodi afferma tutt'oggi che lo studio Moniter ha graziato gli inceneritori: nessun rischio.
Noi abbiamo letto che, nonostante le mille precauzioni, lo studio della regione non ha potuto fare a meno di confermare la correlazione diretta tra vicinanza agli impianti e nascite pretermine, con l'aumento di tumori nella coorte dell'inceneritore di Modena
Allodi omette di citare gli studi più recenti quali quello del registro tumori del Veneto che, a nome della dottoressa Zambon, evidenzia un rischio relativo nelle donne residenti in prossimità degli inceneritori di Venezia di ammalarsi quasi del doppio di linfoma Non Hodgkin.
Oppure lo studio sui 4 inceneritori di Seul, tutti ampiamente sotto le garanzie più severe di regolarità per le emissioni, che ha evidenziato come ci si ammali più facilmente intorno a tali impianti.
Così come lo stesso studio voluto dalla regione, Moniter, pur con tante pecche, ha registrato un aumento di linfomi Non Hodgkin fra la popolazione residente intorno all'inceneritore di Modena e evidenti e preoccupanti segnali come l'aumento dell'incidenza dei parti prematuri, nonché (sia pur con minore evidenza statistica) di neonati piccoli per età gestazionale e di aborti spontanei. Probabilmente per Allodi questo non significa nulla, ma per noi significa molto.
E ognuno si trova gli amici che preferisce.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 10 ottobre 2012

Sono passati
7 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

47 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
863 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
157 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
142 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno

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