sabato 13 ottobre 2012

S.Ilario Baganza, bruciare grasso, incamerare incentivi


Il 4 ottobre la Citterio ha presentato a S.Ilario Baganza il progetto di smaltimento del grasso di scarto dei prosciutti, con l'intenzione di bruciarlo per fare cogenerazione e intascare gli incentivi pubblici (280 euro/Mwe).
Mediante un processo di Rendering si ottiene grasso colato e vapore. Il vapore finisce in un postcombustore alimentato a metano, sostituendolo in parte e diminuendone il consumo.



Il grasso animale liquefatto diventa un biocombustibile ed alimenta il cogeneratore per produrre elettricità.
Solo con necessari trattamenti, come nel caso degli oli vegetali, volti a diminuire la viscosità, i grassi animali possono essere impiegati per alimentare motori a combustione interna per fare cogenerazione e produrre calore ed energia elettrica.
A causa delle temperature più elevate in camera di scoppio, le emissioni di ossidi di azoto sono maggiori rispetto a quelle tipiche del gasolio, rendendo indispensabile il ricorso ad un efficiente sistema di abbattimento.
Per ridurre gli NOx si impiegano per lo più soluzioni di tipo SCR (addizione di ammoniaca), per ridurre il particolato si dovrà ricorrere all'impiego di particolari tecniche basate sulla combustione delle particelle, trattenute su un substrato ceramico o metallico.
Ma tutto questo nella realtà non succede.

Basta, come sempre, che le ditte produttrici di detti impianti dichiarino che le emissioni rientrano nei soliti range della normativa nazionale perché Arpa e Ausl certifichino la loro idoneità, come
accaduto per i progetti di impianti a biogas di Felino (Pr) e Palanzano (Pr).
Nei progetti si parla di un controllo all'anno, massimo due, ovviamente eseguiti e certificati dalla ditta stessa.
Le emissioni da cogenerazione di grassi animali hanno una notevole quantità di NO e di NO2.
La miscela degli ossidi di azoto, una volta immessa nell'ambiente, vi permane anche per alcuni giorni, prima di essere rimossa con formazione di acido nitrico (HNO3) e quindi di nitrati.
In particolari condizioni meteorologiche e in presenza di concentrazioni elevate, questa miscela può diffondersi nell’atmosfera ed interessare territori situati anche a grande distanza dalla sorgente inquinante.
Per quanto riguarda gli effetti sulla salute dell'uomo, gli ossidi di azoto risultano potenzialmente pericolosi per la salute.
In particolare il monossido di azoto (NO), analogamente al monossido di carbonio, agisce sull’emoglobina, fissandosi ad essa con formazione di metamoglobina e nitrosometaemoglobina.
Questo processo interferisce con la normale ossigenazione dei tessuti da parte del sangue.
Il biossido di azoto è più pericoloso per la salute umana, con una tossicità fino a quattro volte maggiore di quella del monossido di azoto.
Il Biossido di Azoto, NO2, è un gas di colore rosso bruno, di odore forte e pungente, altamente tossico ed irritante.
La formazione diretta di NO2 dai processi di combustione è strettamente correlata agli elevati valori di pressione e temperatura che si realizzano all’interno delle camere di combustione dei motori.
Forte ossidante ed irritante, il biossido di azoto esercita il suo effetto tossico principalmente sugli occhi, sulle mucose e sui polmoni.
In particolare tale gas è responsabile di specifiche patologie a carico dell’apparato respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni, edemi polmonari che possono portare anche al decesso). I soggetti più esposti all'azione tossica sono quelli più sensibili, come i bambini e gli asmatici.
Gli ossidi di azoto si possono ritenere fra gli inquinanti atmosferici più critici, non solo perché il biossido di azoto in particolare presenta effetti negativi sulla salute, ma anche perché, in condizioni
di forte irraggiamento solare, provocano delle reazioni fotochimiche secondarie che creano altre sostanze inquinanti (“smog fotochimico”): in particolare è un precursore dell’ozono troposferico e della componente secondaria delle polveri sottili.
Il comune di Felino (presente all'assemblea il sindaco Lori) ha approvato per ora solo l'impianto di Rendering per il recupero del vapore e l'abbattimento del consumo di metano.
Data l'elevata possibilità di inquinamento da ossidi di azoto ci aspettiamo che neghi l'autorizzazione alla cogenerazione alimentata dal grasso liquefatto.
Ascoltando la contrarietà ed i timori di molte delle persone presenti .

Giuliano Serioli
Rete Ambiente Parma
12 ottobre 2012

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