L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
lunedì 8 ottobre 2012
Ultimo appello a Mario Monti
I cittadini di Parma interpellano il Primo Ministro
Lei si presenta come l’uomo super partes chiamato a governare l’Italia in crisi, l’uomo di cultura e di grande prestigio, non politico e non anti politico, che deve fare ciò che i politici non hanno saputo o potuto fare.
Noi sinceramente Le auguriamo, nel nostro stesso interesse, che Lei riesca ad assolvere al suo non facile compito. Ed anche per questo ci rivolgiamo a Lei.
Parma ed il suo territorio può essere un perfetto laboratorio, un banco di prova per il suo governo: come l’Italia, Parma, oberata di debiti, deve affrontare gravi problemi irrisolti, primo fra tutti quello dell’inquinamento ambientale, per essa, cuore della food valley, più essenziale e vitale che mai.
In questo non esaltante quadro, spicca e si impone come massimo ed urgente, il problema del mega inceneritore, pianificato e voluto da amministratori di varie parti politiche interessati ai grandi affari ed alle imprese colossali più che al consenso ed alle esigenze vitali del territorio.
Inutilmente e per anni più voci si sono opposte a questo progetto, combattendo con grande civiltà ma con determinazione e costanza tra mille difficoltà perché si riconoscesse la lacunosità e l’inaffidabilità dei dati forniti e l’assurda potenzialità dell’impianto.
Anche la magistratura ha finalmente indagato e sta indagando sulle irregolarità emerse.
Oramai tutti i parmigiani hanno capito.
Ciò nonostante gli interessati sostenitori restano abbarbicati al contratto e cercano solo di ultimare i lavori per mettere tutti di fronte al fatto compiuto.
I cittadini di Parma, ben stretti attorno alla Giunta da poco eletta, non vogliono e non possono rassegnarsi e percorreranno ogni strada lecita e possibile per contrastare quel progetto e quel contratto combattuti da sempre.
Sentirsi dire che oramai è troppo tardi dopo anni di proteste e di proposte disattese perché non c’era premura è davvero inaccettabile.
Sarebbe bene per tutti, anche per Iren, trovar invece un’intesa che consenta di evitare l’irreparabile e ridurre i danni del comune e dell’impresa costruttrice.
Di questo dovrebbe discutersi, con il consiglio e la regia Sua e del Suo governo.
Parma non vuole, non deve, non può permettersi di diventare una nuova Taranto!
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
Comitato Rubbiano per la Vita
Rete Ambiente Parma
Associazione per l'Informazione Ambientale a San Secondo Parmense
Comitato Pro Val Parma
Parma, 8 ottobre 2012
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