martedì 6 novembre 2012

Rifiuti nei cementifici, Clini è Ministro dell'Ambiente o dell'Industria?


Andrea Zanoni

Un decreto stabilisce le condizioni di utilizzo dei combustibili solidi secondari (tra cui rifiuti urbani e loro derivati) nei cementifici. Zanoni (IdV): “Schiaffo alla raccolta differenziata. L'Europa va verso il divieto di incenerimento e l'Italia brucia di tutto nei cementifici”.



“Il decreto che consente di bruciare i rifiuti urbani e loro derivati, che rientrano nei combustibili solidi secondari, all'interno dei cementifici costituisce uno schiaffo alla raccolta differenziata e un incentivo a inquinare ancora di più la nostra aria”.
E' il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare al Parlamento europeo, al decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che stabilisce le condizioni di utilizzo dei combustibili solidi secondari, in parziale sostituzione di quelli tradizionali, nei cementifici soggetti al regime dell'autorizzazione integrata ambientale. “In questo modo Clini più che il Ministro dell'Ambiente si conferma quello dell'Industria. Ricordo che al Parlamento europeo il 24 maggio scorso abbiamo approvato la relazione del collega olandese Gerben-Jan Gerbrandy che chiede alla Commissione il divieto di bruciare tutti i rifiuti riciclabili”.
Zanoni: “Al Ministro Clini ricordo che già oggi i cementifici sono autorizzati ad inquinare molto di più degli inceneritori. Concedere adesso a queste strutture di bruciare i rifiuti urbani comporterà una concreta minaccia per la salute in uno Stato membro, l'Italia, già in procedura di infrazione per la violazione della direttiva sulla Qualità dell'Aria (risposta Commissione europea interrogazione di Zanoni)”.

Background.
Il 26 ottobre il Consiglio dei Ministri (n.51 del 26/10/2012) ha approvato in via preliminare, su proposta del Ministro dell'Ambiente e di concerto con quello dello Sviluppo economico, un provvedimento per stabilire le condizioni di utilizzo dei combustibili solidi secondari, in parziale sostituzione di quelli tradizionali, nei cementifici soggetti al regime dell'autorizzazione integrata ambientale.
Il 24 maggio scorso il Parlamento europeo ha approvato la relazione dell'Eurodeputato Gerben-Jan Gerbrandy (olandese e liberal democratico) su “un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse” che invita la Commissione “a razionalizzare la normativa in materia di rifiuti, tenendo conto della gerarchia dei rifiuti e della necessità di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere l'obiettivo Rifiuti Zero”.
Per questo il testo “chiede alla Commissione di presentare proposte entro il 2014 allo scopo di introdurre gradualmente un divieto generale dello smaltimento in discarica a livello europeo e di abolire progressivamente, entro la fine di questo decennio, l'incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili”.
Il 19 dicembre 2011 Zanoni ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea per chiedere all'Ue di abbassare i limiti di emissioni dei cementifici che immettono in atmosfera quantità enormi di inquinanti e per i quali oggi esistono limiti addirittura più permissivi che per gli inceneritori. Zanoni chiede alla Commissione di rivedere i limiti previsti dalla direttiva IPPC (2008/1/CE) nell’ordine di polveri totali 30 mg/Nm3, biossido di zolfo 600 mg/Nm3 e ossido di azoto 1.800 mg /Nm3. Si tratta di limiti ben più alti rispetto ai già nocivi ed altamente inquinanti inceneritori.
Il 30 agosto scorso Zanoni ha presentato un'altra interrogazione alla Commissione europea per chiedere di avviare verifiche sulla compatibilità dell’utilizzo di questi cementi nella costruzione di ambienti di vita e lavoro per garantire la massima tutela della salute umana. Tra il materiale incenerito per produrre energia, troviamo rifiuti come quelli urbani, farine e grassi animali, plastiche, gomme, pneumatici usati, fanghi da depurazione e rifiuti pericolosi come oli usati, emulsioni oleose, solventi non clorurati. Una volta inceneriti, finiscono nell’impasto finale del cemento.

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