La Parma che conosciamo oggi non ci piace.
Ogni anno si sprecano gli sforamenti dei limiti di Pm10 e indossiamo la maglia nera delle peggiori metropoli del Nord.
Inquinamento significa malattia, un dato di fatto che pare non scuotere i cittadini, troppo impegnati a sbarcare il lunario in questi anni di crisi nera, quasi come l'aria che respiriamo.
Migliorare l'ambiente potrebbe invece essere un autentico volano per l'economia.
A cominciare dal risparmio energetico, la miglior forma di energia possibile.
Case colabrodo, temperature in uffici e banche da Tropici, sistemi di illuminazione ancora inefficienti.
Il diario dei possibili campi di azione è davvero ricco di spunti ed ogni giorno si potrebbe indicare una strategia che incrementi efficienza e gestione oculata delle risorse.
Anche l'inceneritore è un calderone che spreca energia, invece che recuperarla.
Distrugge materie che potrebbero essere recuperate, invece che mantenere intatti i materiali che hanno già in sé un valore derivato dai costi di produzione e dalle materie prime utilizzate durante i processi di sviluppo della merce.
Ma una città è fatta anche di movimenti, migliaia di persone che ogni giorno si spostano disegnando un labirinto di emissioni inquinanti, lasciando traccia nei nostri polmoni dei ghirigori tracciati nel corso della giornata.
Bisogna eliminare le tracce inutili e rimpiazzabili.
Così crediamo vada nella giusta direzione la campagna di iniziative del comune di Parma che va nella direzione di limitare le fonti inquinanti.
Ridurre il più possibile le emissioni dai camini delle case e dei condomini (ore inferiori, ma speriamo anche verifica della qualità delle emissioni stesse), ridurre la pressione delle auto sul centro città con giornate di stop, chiudere le porte dei negozi per evitare spargimenti inutili di calore, potenziamento del servizio di bus urbani in partenza dai parcheggi scambiatori.
La città dovrebbe diventare una ragnatela di autobus, linee puntuali su cui si possa fare affidamento per arrivare a destinazione nei tempi previsti.
La città dovrebbe allontanare anche le auto di chi arriva da fuori, fornendo la possibilità di navette su ferro che, dalla periferia della nostra provincia, giungano in città e ai posti di lavoro per poi riportare le persone ai loro domicili.
Avviare un capillare controllo di tutti i mezzi inquinanti in circolazione, partendo dai mezzi più pesanti (autobus, autocarri, furgoni) per poi passare alle auto private.
Introdurre, anche in una fase sperimentale, l'ecotassa per accedere al centro, in modo da favorire l'utilizzo dei mezzi pubblici che, come detto, debbono raggiungere efficienza e frequenze corrispondenti alle esigenze dei cittadini.
Se intendiamo porre la salute dei cittadini davanti a tutto il resto dobbiamo cambiare mentalità e progettare tutto con questa ottica.
Come impedire ulteriore consumo di suolo per non incrementare la cementificazione.
Come avviare una campagna di sostegno e informazione per la riduzione degli sprechi energetici degli edifici, per dare modo ai cittadini di avvicinarsi al tema e mettere in cantiere le opere necessarie, che alla fine riportano a casa in breve tempo l'investimento.
Il cambiamento è necessario.
Non possiamo più accettare di vivere in una camera a gas.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 novembre 2012
Sono passati
32
Giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren
72
Giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani
888
Giorni dalla richiesta del piano economico finanziario dell'inceneritore
182
Giorni dalla data prevista di accensione dell'inceneritore di Parma
167
Giorni dal voto amministrativo che ha fatto vincere il no all'inceneritore
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