Dalla
parte della gente o dalla parte del potere?
L'appello al vescovo di
Parma è netto: prenda posizione contro l'inceneritore.
I medici che operano secondo
codice deontologico, non con "animus politicus", mostrano e
denunciano da tempo che accanto a questi impianti ci si ammala
severamente e si muore.
Per questo i medici hanno
chiesto la moratoria contro la costruzione di inceneritori.
Sono centinaia le sostanze
che passano dalla madre al feto durante la gestazione.
Stiamo trovando nel latte
materno delle donne che vivono accanto agli inceneritori tassi di
diossina elevatissimi.
Moniter, lo studio
epidemiologico finanziato dalla Regione Emilia Romagna, ha
evidenziato molte criticità tra le quali “l'associazione coerente
e statisticamente significativa tra livelli di esposizione ad
emissione di inceneritore e nascite pre-termine".
Come possiamo salvaguardare
il creato e le creature con una industria insalubre che avvelena
terra, acqua e aria, che offende la salute della gente e le risorse
delle future generazioni?
Il vescovo di Acerra si è
rifiutato di benedire l'inceneritore locale quando è stato
inaugurato in pompa magna dall'allora presidente del Consiglio.
Queste furono le sue parole
riprese dai media: “Mi hanno chiesto di benedirlo questo
inceneritore, ma non me la sento, la mia scelta è frutto di una
decisione presa in accordo con l’intero consiglio episcopale, col
quale mi sono confrontato. Non posso condividere qualcosa contro cui
ho lottato anche io”.
Monsignor Rinaldi è stato
sempre accanto alla popolazione che protestava contro la costruzione
dell’inceneritore, in un territorio già pesantemente inquinato.
Solidale con il vescovo anche l’intero consiglio pastorale della
diocesi di Acerra, che diffuse in quei giorni un forte comunicato:
“Netta azione di contrasto al Piano di smaltimento dei rifiuti
voluto dalle amministrazioni regionali di tutte le tendenze
politiche... impostazione sommaria e grossolana del problema rifiuti
che comporta, non solo per Acerra, un grave rischio ambientale, uno
snaturamento della vocazione agricola del territorio, oltre che una
caduta di civiltà. Dal punto di vista del metodo il progetto
dell’inceneritore è stato calato dall’alto, senza alcun
confronto con la popolazione".
Mai una volta il vescovo di
Parma Solmi si è espresso in questi termini.
Mai una volta il vescovo di
Parma Solmi ha partecipato a una fiaccolata con le famiglie.
Mai una volta il vescovo
Solmi è venuto al Paganini ad ascoltare medici e chimici che
denunciano la gravità del problema.
Il vescovo di Acerra ha
invitato nel suo Centro di etica ambientale i medici ISDE, proprio
quei medici che Gcr ha portato in Consiglio comunale e al Paganini:
la voce della scienza libera.
La diocesi di Parma ha fatto
sedere con titoli d'onore nel Centro di etica ambientale i vertici di
Iren.
Dalle carte dell'inchiesta
della procura stanno emergendo reati gravi nella vicenda
inceneritore.
Sarebbe ora che il vescovo
si mettesse a fianco della gente di Parma.
La storia è colma di
lezioni apprese in ritardo su pericoli conosciuti in anticipo.
Non possiamo accettare che
tra venti, trent'anni anni un Papa venga a chiedere scusa per le
omissioni degli uomini del nostro tempo.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
19 dicembre 2012
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