L’inquinamento è stato associato ad un aumento del rischio di autismo nei bambini presenti nel grembo materno o di età non superiore ad un anno.
Secondo un recente studio, queste creature indifese, se esposte all’inquinamento atmosferico, hanno una probabilità di due o tre volte superiore di sviluppare l’autismo.
I ricercatori della Keck School of Medicine della USC hanno confrontato 279 bambini affetti da autismo con 245 bambini sani. Per stimare il loro grado di esposizione all’inquinamento, hanno verificato la qualità dell’aria della zona di residenza delle loro madri.
In particolare, hanno controllato i livelli di biossido di azoto (prodotto da autoveicoli, centrali elettriche e alcune attrezzature) e di particolato (acidi, prodotti chimici organici, metalli e particelle di suolo e di polvere). Secondo i ricercatori, un bambino statunitense su 88 ha sviluppato o svilupperà l’autismo e ciò dimostra che si è verificato un aumento del 23% rispetto al 2009 e del 78% rispetto al 2007.
Qualche anno fa, gli scienziati e le autorità federali avevano sostenuto che la maggior parte dei casi di autismo erano causati da fattori genetici e non ambientali. Questo nuovo studio, però, dimostra che, mentre alcuni bambini possono essere geneticamente più predisposti a sviluppare l’autismo rispetto ad altri, i fattori ambientali sono comunque tra le principali cause scatenanti di questa patologia.
I feti ed i neonati risultano molto più sensibili alle tossine ambientali e l’esposizione ad alcune sostanze può danneggiare il loro cervello in via di sviluppo. Secondo molti ricercatori, l’inquinamento, i pesticidi, i metalli pesanti ed i vaccini hanno contribuito notevolmente ad aumentare i casi di autismo nel corso degli ultimi 70 anni.
http://www.dietainformaebenessere.com/esiste-un-legame-tra-inquinamento-e-autismo/
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