Mentre a
Parma, si banchetta...
Nel dicembre 2006 la catena
del digiuno contro l'inceneritore di Trento raggiunse i mille giorni
di adesione.
L'associazione Nymby
trentino, impegnata nella battaglia con Adriano Rizzoli e Simonetta
Gabrielli, inviava regolarmente alle istituzioni informazioni circa
la lista degli aderenti, persone dalle categorie più disparate della
comunità, dagli insegnanti, alle massaie, ai religiosi.
Partecipò alla catena anche
padre Alex Zanotelli, molto vicino alla lotta in atto nella sua terra
di origine.
Al convento dei frati
cappuccini di Trento spiccava la figura di padre Fabrizio Forti, che
così motivava la sua scelta: “Il digiuno, anzitutto, è una
comprensione di errori che commettiamo, è far partecipare la nostra
fisicità ai discorsi più profondi, una forma particolare di
presenza all'interno della polis, una forma di politica. Questo
diventa: toccare il cuore di chi detiene responsabilità, potere, di
chi detiene la signoria del Creato e purtroppo anche delle persone.
Tutti concordiamo con quel poveraccio di Assisi: Laudato sii o mi
Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne
tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento.
Sostentamento dall'aria, dal vento, dalle nuvole. Pensiamo alla
nostra aria, alle nostre nuvole di oggi. Mah!
Questo fa pensare, ma noi
non ci pensiamo più”.
Se il vescovo e la diocesi
di Parma si fossero espressi in questi anni sulla stessa lunghezza
d'onda, con la stessa profondità d'animo, invece che prodigarsi
nell'invitare i vertici di Iren all'interno del Centro etica
ambientale, oggi probabilmente non ci troveremmo tra capo e collo una
industria insalubre che reca danno alla salute, quella del creato e
delle sue creature.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
20 dicembre 2012
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