Fiaccole
di democrazia
I pasionari no termo hanno
ieri mandato un ulteriore messaggio.
Nessuna incertezza, nessun
passo indietro, nessuna resa.
Il no al camino è anzi
corroborato dalle indagini in corso, dalle ipotesi di corruzione che
hanno gettato un'ombra pesante sul progetto del forno inceneritore.
Nonostante le grida di
giubilo di Iren, la città è scesa ancora una volta per le strade
con le sue bandiere che chiedono salute, un ambiente pulito, un
futuro rassicurante.
Il serpentone di cittadini
ha invaso via d'Azeglio e poi i portici del Grano, un migliaio di
persone, tra famiglie, bambini, attivisti.
Foto di Annarita Melegari
L'assessore Folli ha accolto
i manifestanti davanti al municipio, ribadendo la ferma intenzione
dell'amministrazione di guardare oltre il forno, per gestire nel modo
corretto i rifiuti.
Hanno sfilato anche il
sindaco Pizzarotti, la vicesindaco Paci, tantissimi consiglieri
comunali del Movimenti 5 Stelle, l'avvocato Allegri.
Presenti anche il comitato
Rubbiano per la Vita, Slow Food, i Medici per l'Ambiente Isde, Ada,
Ape onlus, Legambiente Valtermina, Parma Bene Comune, il comitato no
termo di Cremona, Mantova, Reggio Emilia con il loro finto
inceneritore fumante, il comitato Cave all'amianto No Grazie, Casa
cantoniera autogestita, i gruppi di acquisto solidale La Spiga e
Gaspare, Rete Ambiente Parma, i comitati No Triv, l'associazione
Bomba di Riso, l'associazione Dolce Acqua di Contile, Acqua Bene
Comune, il comitato Ospedale Vecchio, Terraserena.
Tante persone pulite che
hanno compreso cosa c'è in gioco a Ugozzolo.
E' un sistema al tramonto,
un sistema di interessi enormi, oltre 600 milioni il giro d'affari in
Emilia Romagna nel comparto rifiuti, governato da due multiutilies
come Iren e Hera, quest'ultima ieri messa sotto inchiesta
dall'Antitrust per posizione dominante.
Foto di Annarita Melegari
Una manifestazione gioiosa
perché conferma 6 anni di impegno pressante per far emergere i molti
aspetti negativi di questo progetto in gestazione a fianco
dell'autostrada.
Una dimostrazione di
passione civile, di convinzione inattaccabile e ferrea, di
democrazia.
Una manifestazione che dopo
la conclusione sotto i portici ha vissuto un fuori programma in
piazza Duomo, dove è stato recapitato un appello al vescovo di Parma
Solmi: tante domande scomode verso la Curia Vescovile che si presenta
insieme a Iren e l'ex Andrea Allodi nel Centro di Etica Ambientale,
coerenza stridente, che scombussola l'equilibrio tra la salvaguardia
del creato e una industria insalubre di classe prima, pericolosa per
l'uomo e per il territorio.
Foto di Annarita Melegari
Un appello che forse rimarrà
senza risposta, raggiungendo in ogni caso lo scopo di bussare alle
porte di chi si trincera nella neutralità, ma poi sceglie con cura i
compagni di viaggio.
Santa Lucia, portati via
almeno l'ipocrisia.
L'inceneritore, comunque,
non si deve fare.
E i fronti possibili sono
solo due, a favore o contro il Paip.
Il voto di maggio sembra
aver confermato la scelta di Parma di guardare oltre Ugozzolo.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
16 dicembre 2012
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