Il
triangolo della morte della Campania
Da Corriere della Sera on
line
“Di sera lasciavamo le
fondazioni ancora da riempire e la mattina dopo le trovavamo colme di
cemento, un cemento di colore strano, giallastro, che puzzava in modo
nauseante”.
Questo ha raccontato uno
degli operai che ha costruito la scuola materna ad Acerra su cui sta
indagando la magistratura di Nola.
Si indaga perché l'intero
plesso sarebbe stato costruito con rifiuti tossici.
“Alcuni bambini qui stanno
accusando allergie, asma e altri sintomi legati alla presenza di
inquinanti -ci dice Alessandro Cannavacciuolo, Guardia ambientale in
prima linea contro le ecomafie che ha denunciato il fatto agli
inquirenti-. Da mesi aspettiamo un intervento della magistratura che
pare non arrivare mai”.
Così come tutto fermo è a
Palma Campania dove un'intera arteria autostradale sarebbe stata
costruita intombando rifiuti tossici. Se su wikipedia già si
conoscono colpevoli e opere (alla voce “riciclaggio di rifiuti
tossici” si legge testualmente: “Antonio Iovino, imprenditore di
48 anni, di San Gennaro Vesuviano, legato al clan camorristico
Fabbrocino, specializzatosi in riciclaggio di rifiuti tossici, è
stato condannato in primo e secondo grado perché ha costruito la
bretella di collegamento tra il Vallo di Lauro e l'uscita di Palma
Campania dell'autostrada A30, con materiale misto a rifiuti
pericolosi”), nella realtà, da più di due anni si aspetta che
qualcuno vada a vedere cosa effettivamente c'è sotto il manto
stradale sul quale, al momento del sopralluogo, campeggiavano grossi
pezzi di amianto.
La società regionale “Vallo
di Lauro Sviluppo s.p.a.”, concessionaria per conto della Regione
Campania della realizzazione della strada, si dice bloccata dalla
burocrazia e non procede con i carotaggi. Così da due anni il
processo è a un punto morto. Nel frattempo sulla strada è cresciuta
l'erba. Lì dove invece la magistratura ha proceduto con le perizie
tecniche (soprattutto nelle numerose cave presenti in zona e nei
pressi dei regi lagni), ecco cosa è stato trovato sotto terra:
cromo, rame, zinco, oli minerali e fanghi contenenti i rifiuti di
acque reflue industriali il tutto misto a materiali da costruzione o
spalmato su terreni destinati all'agricoltura.
Benvenuti nel triangolo
della morte. Così ha definito il territorio che va da Marigliano a
Palma Campania a Brusciano, Alfredo Mazza, medico del Cnr che per
primo ha denunciato sul Lancet Oncology l'ecatombe che si sta
verificando in questa zona. “I dati sfornati dal Pascale, ospedale
in prima linea per la cura e la prevenzione dei tumori, parlano
chiaro - dice il dottor Gennaro Esposito dell'associazione Medici per
l'Ambiente -. In questi tre comuni c'è il record di tumori al
polmone, colon retto, genitali e fegato”.
Nel triangolo della morte la
gente vive in appartamenti, scuole, parchi costruiti con cemento e
amianto misto ai veleni dell'industria. Ci vive tutti i giorni e
forse non ne è ancora consapevole tanto è stata capillare l'azione
delle ecomafie. Lentamente la magistratura sta facendo chiarezza su
quelli che fino a ieri erano solo dubbi. In altri casi, invece, la
verità non verrà mai a galla perché coperta dalle prescrizioni o
da un fitto strato di cemento come avvenuto con un centro
commerciale.
“Il pentito Carmine
Alfieri durante gli interrogatori ha spiegato con una certa
minuziosità il tipo di sversamento che veniva tombato nelle campagne
di quella che una volta era la Campania felix - dice l'avvocato
Mariafranca Tripaldi- . Eppure nello stesso posto abbiamo costruito
un grande centro commerciale (firmato dall'archistar Renzo Piano,
ndr). A nessuno pare essere importato che durante gli scavi siano
stati rinvenuti bidoni di liquami industriali provenienti dalla
Germania, il business criminale del clan Alfieri. Ma ora tutto è
stato coperto dal cemento mentre i tumori qui hanno falcidiato intere
famiglie”.
Rifiuti nel cemento. Un
business.
Dove vogliono mettere le
ceneri di risulta dell'inceneritore di Parma? Nel cemento.
Di quale cemento sono fatti
i nuovi edifici di Parma?
Siamo sicuri che l'Efsa
abbia un cemento non contaminato?
Hanno mai controllato? Sono
state fatte verifiche?
Noi quando abbiamo chiesto
di poter conoscere i clienti dei cementifici che utilizzano ceneri da
inceneritori nel processo di produzione abbia ricevuto in risposta
solo il rumore della cornetta abbassata.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
14 gennaio 2013
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