domenica 6 gennaio 2013

Inceneritore sovradimensionato già 2 anni fa


I dati clamorosi del rapporto rifiuti 2011. Parma pattumiera d'Italia?
E' il regalo della Befana

Con un “solo” anno di ritardo la Provincia ha presentato il rapporto rifiuti 2011, peraltro non ancora fruibile sul sito dell'osservatorio provinciale rifiuti, aggiornato solo al 2010.
Presentare nel 2013 un rapporto del 2011, quando nel frattempo un altro anno è già passato, è di per sé dare notizie vecchie e sorpassate dalla realtà, con l'intento di spacciarle per nuove.
Ma comprendiamo il motivo.



La strada verso il porta a porta è senza ritorno e i calcoli per determinare le necessità di trattamento del residuo andavano fatti una volta applicata una corretta gestione dei rifiuti e non prima.
Il risultato del rapporto è clamoroso.
Abbiamo un impianto di incenerimento sovra dimensionato già rispetto ai dati 2011, oltre che sovra costoso, e il conto verrà presentato agli ignari cittadini, sia in termini economici che in quelli di impatto ambientale.
Nella regione, e a Parma, il calo di produzione è del 3%, una dinamica che è frutto di due componenti, la crisi economica e l'ampliamento del porta a porta che ha sempre come effetto quello del calo pro capite. E questo calo è confermato a Parma nonostante l'aumento della popolazione.
Nel territorio provinciale sono 585 i kg prodotti da ogni cittadino in un anno.
A smaltimento vanno 108.700 tonnellate di rifiuti, a monte del preselettore, con un calo del 10%.
A raccolta differenziata 151.500 tonnellate, con una crescita netta del 3,4%.
Il dato che colpisce riguarda la percentuale di comuni che superano il 70%.
In provincia di Parma sono il 58%, una performance che straccia tutti gli altri territori fermi sotto il 10%.
Così sempre a livello regionale tra i primi 20 comuni con la più alta percentuale di Rd ce ne sono 16 della nostra provincia, e parmensi sono tutte le prime 11 posizioni, dalla capofila Soragna (85,7%) al secondo classificato Traversetolo (81,9), al bronzo di Felino (81,8), al legno di Trecasali (81,4).
In tutto 10 comuni che superano l'80% di differenziata.
Ma veniamo ora al dato che supera tutti gli altri in termini di effetti concreti sull'impiantistica.
Il rapporto della provincia scrive parole funeree per il forno.
Già a fine 2011 la necessità di trattamento per il residuo si attestava a 57.500 tonnellate!
Sono 12.500 tonnellate in meno delle previste 70 mila tonnellate necessarie ad alimentare la linea del forno destinata ai rifiuti urbani.
Quindi già 2 anni fa mancava materia per alimentare il forno.
Questo dato, che sembra essere sfuggito a tutti i commentatori (ovvio che la Provincia glissi) è il dato che deve far riflettere più di tutti gli altri.
Ci troviamo infatti in una situazione dove Parma, comune capoluogo che produce la metà dei rifiuti del territorio era ancora fermo a percentuali ridicole di Rd (sotto al 50%), visto che la raccolta porta a porta era a macchia di leopardo e non copriva tutta la città.
Nel 2013 è previsto, dopo l'avvio del centro storico, l'allargamento a tutti i cittadini del nuovo sistema di raccolta differenziata spinta, più o meno lo stesso sistema che ha condotto i comuni del territorio a superare di slancio il 70% di Rd, arrivando in molti casi a superare l'80%.
La domanda sorge spontanea.
I fautori del forno hanno sempre detto che rifiuti da fuori a Parma non ne arriveranno.
Ci spieghino come faranno a colmare il divario che già nel 2011 emerge chiaramente.
Quali rifiuti bruceranno nel forno di Ugozzolo?
Svelateci l'ennesima verità nascosta: Parma sarà la nuova pattumiera d'Italia.
Firmato la Befana 2013, sotto le mentite spoglie dalla Provincia.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 6 gennaio 2013

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