lunedì 7 gennaio 2013

Vescovo come Pilato?


Appello a tutti i sacerdoti e religiose e religiosi di Parma

Il vescovo di Parma Solmi ha risposto alla cittadinanza che chiedeva una presa di posizione contro l'inceneritore.
Forse è meglio dire che ha provato a rispondere, o forse è più corretto ammettere che non ha risposto per niente, perché l'intervista sulla Gazzetta di Parma del 24 dicembre è un insieme di frasi fatte, banali e stucchevoli.
Il “dibattito serio e sereno” che auspica il vescovo c'è già stato.



Possibile che non l'abbia seguito un Pastore del suo calibro, che pretende di salvaguardare il Creato?
Le “valutazioni di carattere scientifico circa la nocività dell'inceneritore oggetto di confronto tra esperti” hanno evidenziato, ad esempio, patologie tumorali, aumentata mortalità per tumori primitivi del fegato negli uomini, aumentata incidenza di tumori primitivi del pancreas negli uomini, aumentata mortalità per cancro della vescica negli uomini, aumentata mortalità per cancro del colon nelle donne, aumento del rischio relativo di linfoma non-Hodgkin nella coorte di Modena.
E sulle patologie non tumorali hanno fatto emergere aumentato rischio di malattie ischemiche cardiache e di mortalità per malattie cardiocircolatorie nelle femmine, aumentato rischio di mortalità per malattie respiratorie acute nelle femmine, associazione coerente e statisticamente significativa tra livelli di esposizione ad emissioni da inceneritore e parti pre-termine, aumentato rischio di aborti spontanei, andamento crescente del rischio di malformazioni nel loro complesso con l'esposizione ambientale.
Questi dati arrivano da Moniter, lo studio epidemiologico condotto sulle popolazioni che vivono accanto ad inceneritori, finanziato dalla Regione Emilia Romagna con tre milioni di euro.
Accanto agli inceneritori ci si ammala e si muore. Ufficialmente.
Per questo motivo i medici hanno chiesto la moratoria contro la costruzione di inceneritori. Richiesta avanzata prima degli esiti di Moniter: “Si richiede di non procedere alla concessione di nulla osta alla costruzione di nuovi inceneritori” e anche dopo gli esiti di Moniter “la Federazione dei Medici dell'Emilia Romagna non può che ribadire tale posizione”.
Lo hanno scritto nero su bianco dei tecnici, proprio le persone suggerite dal prelato come destinatari della corretta interpretazione dei dati. I medici, coloro che ci curano, che cercano di prevenire le malattie, che sanno interpretare i dati epidemiologici.
Che gli inceneritori facciano male lo dicono i medici e si continua a far finta di niente.
Allora accogliere nel centro etica ambientale Iren, che costruisce questo impianto, per noi è immorale.
Si tratta delle stesse persone che il tribunale del Riesame ha giudicato pesantemente.
La posizione dei vertici della chiesa di Parma non fa che indebolire i “laici cristiani” che in questi anni hanno dato tutto, insieme ai cittadini, per far emergere quei reati che fino a poco tempo fa erano impensabili.
E' la perseveranza dei “laici cristiani”, insieme ai cittadini, che sta facendo luce su questo sistema perverso, non certo l' etica del centro diocesano.
Il vescovo deve allontanare Iren dalla diocesi.
Non si può salvaguardare Creato e creature con le diossine nel latte materno.
Siamo così ipocriti?
I sacerdoti, le religiose e i religiosi di Parma come fanno ad accettare in coscienza questa situazione?
O prendiamo posizione e “denunciamo con vigore” o assomigliamo a Ponzio Pilato.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 7 gennaio 2013

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