Appello a
tutti i sacerdoti e religiose e religiosi di Parma
Il vescovo di Parma Solmi ha
risposto alla cittadinanza che chiedeva una presa di posizione contro
l'inceneritore.
Forse è meglio dire che ha
provato a rispondere, o forse è più corretto ammettere che non ha
risposto per niente, perché l'intervista sulla Gazzetta di Parma del
24 dicembre è un insieme di frasi fatte, banali e stucchevoli.
Il “dibattito serio e
sereno” che auspica il vescovo c'è già stato.
Possibile che non l'abbia
seguito un Pastore del suo calibro, che pretende di salvaguardare il
Creato?
Le “valutazioni di
carattere scientifico circa la nocività dell'inceneritore oggetto di
confronto tra esperti” hanno evidenziato, ad esempio, patologie
tumorali, aumentata mortalità per tumori primitivi del fegato negli
uomini, aumentata incidenza di tumori primitivi del pancreas negli
uomini, aumentata mortalità per cancro della vescica negli uomini,
aumentata mortalità per cancro del colon nelle donne, aumento del
rischio relativo di linfoma non-Hodgkin nella coorte di Modena.
E sulle patologie non
tumorali hanno fatto emergere aumentato rischio di malattie
ischemiche cardiache e di mortalità per malattie cardiocircolatorie
nelle femmine, aumentato rischio di mortalità per malattie
respiratorie acute nelle femmine, associazione coerente e
statisticamente significativa tra livelli di esposizione ad emissioni
da inceneritore e parti pre-termine, aumentato rischio di aborti
spontanei, andamento crescente del rischio di malformazioni nel loro
complesso con l'esposizione ambientale.
Questi dati arrivano da
Moniter, lo studio epidemiologico condotto sulle popolazioni che
vivono accanto ad inceneritori, finanziato dalla Regione Emilia
Romagna con tre milioni di euro.
Accanto agli inceneritori ci
si ammala e si muore. Ufficialmente.
Per questo motivo i medici
hanno chiesto la moratoria contro la costruzione di inceneritori.
Richiesta avanzata prima degli esiti di Moniter: “Si richiede di
non procedere alla concessione di nulla osta alla costruzione di
nuovi inceneritori” e anche dopo gli esiti di Moniter “la
Federazione dei Medici dell'Emilia Romagna non può che ribadire tale
posizione”.
Lo hanno scritto nero su
bianco dei tecnici, proprio le persone suggerite dal prelato come
destinatari della corretta interpretazione dei dati. I medici, coloro
che ci curano, che cercano di prevenire le malattie, che sanno
interpretare i dati epidemiologici.
Che gli inceneritori
facciano male lo dicono i medici e si continua a far finta di niente.
Allora accogliere nel centro
etica ambientale Iren, che costruisce questo impianto, per noi è
immorale.
Si tratta delle stesse
persone che il tribunale del Riesame ha giudicato pesantemente.
La posizione dei vertici
della chiesa di Parma non fa che indebolire i “laici cristiani”
che in questi anni hanno dato tutto, insieme ai cittadini, per far
emergere quei reati che fino a poco tempo fa erano impensabili.
E' la perseveranza dei
“laici cristiani”, insieme ai cittadini, che sta facendo luce su
questo sistema perverso, non certo l' etica del centro diocesano.
Il vescovo deve allontanare
Iren dalla diocesi.
Non si può salvaguardare
Creato e creature con le diossine nel latte materno.
Siamo così ipocriti?
I sacerdoti, le religiose e
i religiosi di Parma come fanno ad accettare in coscienza questa
situazione?
O prendiamo posizione e
“denunciamo con vigore” o assomigliamo a Ponzio Pilato.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
7 gennaio 2013
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