domenica 10 marzo 2013

Asl contro biomasse, pericolose per i bambini


Centrale a biomasse a Paesana (Cuneo), l’Asl Cn1 boccia il sito: “Industria insalubre troppo vicina alle scuole”

Forse già al termine l’iter procedurale relativo alla realizzazione di un impianto da di 992 kw


Il tavolo della Conferenza dei Servizi
I risultato definitivi sono parecchi di la da venire. A meno di rinunce che avrebbero del clamoroso. Ma a voler cercare di interpretare – da novelli oracoli – il volo degli uccelli, al termine dell’animata Conferenza dei Servizi conclusasi poco più di un’ora fa nella sala consiliare di Paesana per analizzare la richiesta di autorizzazione a costruire una centrale a biomasse presentata dalla F.&R. Green Energy s.r.l. di Castagnole Piemonte, i segni vanno tutti nella stessa direzione. Difficilmente il paese vedrà sorgere sul suo territorio un impianti di pirogassificazione. E se mai questi dovesse sorgere, certamente questo non avverrà nella zona al momento oggetto della richiesta, un grande spiazzo erboso pizzicato fra via Cimitero e Via Belloni.
E’ stata l’Asl Cn1, pur assente al tavolo convocato per le 10 di questa mattina, ad affossare – non si sa quanto definitivamente, ma certo parecchio – la volontà imprenditoriale della F.&R. Green Energy, presente alla Conferenza con ben sette uomini del suo staff dirigenziale.



La seduta, di cui riferiremo ampiamente e nei dettagli riportando gli altri pareri esposti a partire da domani, era stata aperta dal consueto intervento chiarificatore del sindaco Mario Anselmo.
“L’iniziativa della centrale a biomasse – ha detto il primo cittadino quasi a voler sgombrare il campo da equivoci – è stata fatta propria dal Comune non certo per interessi privatistici ma pubblici, peraltro condivisi da Regione e Unpli, protesi a fornire reddito a chi vive in montagna. Ciò detto, condiviso le preoccupazioni di tutti e posso garantire che terremo nella massima considerazione la salute dei cittadini di Paesana che poi è anche la mia, dal momento che anch’io vivo in questo paese”.
Il tempo di concedere 5 minuti ai “richiedenti” per “illustrare il progetto” ed il presidente dell’assemblea Andrea Caporgno – responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale – leggeva il parere dell’Asl Cn1. Che centrava tutto il suo dissenso sul sito che dovrebbe ospitare quella che l’Azienda Sanitaria ha letteralmente definito una “industria insalubre di 1^ classe”, vale a dire la centrale a biomasse. Troppo vicino al centro abitato, ancor più alle scuole frequentate da bambini dai 6 ai 14 anni. Ben diverso da quello spiazzo “isolato, aperto, alberato, ricco di verde, ben soleggiato” che l’Asl ritiene invece consono ed ottimale ad ospitare l’impianto di pirogassificazione. Una doccia fredda che qualcuno – fra i rappresentanti della F.&R. Green Energy – ha accolto con una palese smorfia e qualcun altro ha voluto invece gli fosse riletto, tanto era stato lo stupore e l’incredulità. In più l’Asl ha mosso rilievi sull’assenza di uno “studio sulle dispersioni in atmosfera che tenga conto delle condizioni metereologiche” e definito “insufficiente” la documentazione presentata circa la “salute del vicinato”.
A tutti è parsa una bocciatura senza “se” e senza “ma”. Il geometra Caporgno l’ha definito un “parere cogente” (che obbliga inderogabilmente). Altri un “parere abbastanza negativo, pesante” stante la difficoltà del dimostrare che la centrale “non sia insalubre”.
Il pallino è ora in mano alla F.&R. Green Energy che deve scegliere se cercare di controbattere le osservazioni dell’Asl facendosi carico di studi dai costi imprevisti ed elevati e con il rischio che tutto sia completamente inutile o battere in ritirata. E montare l’impianto in quei paesi i cui politici continuano, a proposito delle biomasse, a raccontarci favolette cui non crede più nessuno.
Presenti in sala, ci è stato detto, anche due agenti della Digos di Cuneo.

Walter Alberto

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

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