Centrale a biomasse a
Paesana (Cuneo), l’Asl Cn1 boccia il sito: “Industria insalubre
troppo vicina alle scuole”
Forse già al termine l’iter
procedurale relativo alla realizzazione di un impianto da di 992 kw
Il tavolo della Conferenza
dei Servizi
I risultato definitivi sono
parecchi di la da venire. A meno di rinunce che avrebbero del
clamoroso. Ma a voler cercare di interpretare – da novelli oracoli
– il volo degli uccelli, al termine dell’animata Conferenza dei
Servizi conclusasi poco più di un’ora fa nella sala consiliare di
Paesana per analizzare la richiesta di autorizzazione a costruire una
centrale a biomasse presentata dalla F.&R. Green Energy s.r.l.
di Castagnole Piemonte, i segni vanno tutti nella stessa direzione.
Difficilmente il paese vedrà sorgere sul suo territorio un impianti
di pirogassificazione. E se mai questi dovesse sorgere, certamente
questo non avverrà nella zona al momento oggetto della richiesta, un
grande spiazzo erboso pizzicato fra via Cimitero e Via Belloni.
E’ stata l’Asl Cn1, pur
assente al tavolo convocato per le 10 di questa mattina, ad affossare
– non si sa quanto definitivamente, ma certo parecchio – la
volontà imprenditoriale della F.&R. Green Energy, presente alla
Conferenza con ben sette uomini del suo staff dirigenziale.
La seduta, di cui riferiremo
ampiamente e nei dettagli riportando gli altri pareri esposti a
partire da domani, era stata aperta dal consueto intervento
chiarificatore del sindaco Mario Anselmo.
“L’iniziativa della
centrale a biomasse – ha detto il primo cittadino quasi a voler
sgombrare il campo da equivoci – è stata fatta propria dal Comune
non certo per interessi privatistici ma pubblici, peraltro condivisi
da Regione e Unpli, protesi a fornire reddito a chi vive in montagna.
Ciò detto, condiviso le preoccupazioni di tutti e posso garantire
che terremo nella massima considerazione la salute dei cittadini di
Paesana che poi è anche la mia, dal momento che anch’io vivo in
questo paese”.
Il tempo di concedere 5
minuti ai “richiedenti” per “illustrare il progetto” ed il
presidente dell’assemblea Andrea Caporgno – responsabile
dell’Ufficio Tecnico Comunale – leggeva il parere dell’Asl
Cn1. Che centrava tutto il suo dissenso sul sito che dovrebbe
ospitare quella che l’Azienda Sanitaria ha letteralmente definito
una “industria insalubre di 1^ classe”, vale a dire la centrale a
biomasse. Troppo vicino al centro abitato, ancor più alle scuole
frequentate da bambini dai 6 ai 14 anni. Ben diverso da quello
spiazzo “isolato, aperto, alberato, ricco di verde, ben soleggiato”
che l’Asl ritiene invece consono ed ottimale ad ospitare l’impianto
di pirogassificazione. Una doccia fredda che qualcuno – fra i
rappresentanti della F.&R. Green Energy – ha accolto con una
palese smorfia e qualcun altro ha voluto invece gli fosse riletto,
tanto era stato lo stupore e l’incredulità. In più l’Asl ha
mosso rilievi sull’assenza di uno “studio sulle dispersioni in
atmosfera che tenga conto delle condizioni metereologiche” e
definito “insufficiente” la documentazione presentata circa la
“salute del vicinato”.
A tutti è parsa una
bocciatura senza “se” e senza “ma”. Il geometra Caporgno l’ha
definito un “parere cogente” (che obbliga inderogabilmente).
Altri un “parere abbastanza negativo, pesante” stante la
difficoltà del dimostrare che la centrale “non sia insalubre”.
Il pallino è ora in mano
alla F.&R. Green Energy che deve scegliere se cercare di
controbattere le osservazioni dell’Asl facendosi carico di studi
dai costi imprevisti ed elevati e con il rischio che tutto sia
completamente inutile o battere in ritirata. E montare l’impianto
in quei paesi i cui politici continuano, a proposito delle biomasse,
a raccontarci favolette cui non crede più nessuno.
Presenti in sala, ci è
stato detto, anche due agenti della Digos di Cuneo.
Walter Alberto
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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