E a Parma
solo silenzi?
Anche la Confcommercio
aderisce alla manifestazione contro alla centrale a biomasse, che si
terrà domenica prossima 21 aprile a Castiglion Fiorentino, Arezzo.
"Non è solo questione di salute e di benessere della
popolazione, è anche questione di economia", sottolinea il
responsabile di zona dell'organizzazione, Carlo Salvicchi: "dobbiamo
tutelare l'ambiente perché è uno dei beni più preziosi per il
nostro territorio. Cosa ne sarebbe del turismo senza un paesaggio
incorrotto e bello da vivere intorno alle strutture ricettive? Gli
stranieri soprattutto sono molto attenti a scegliere per le loro
vacanze località lontane da fonti inquinanti. Il rischio che
eliminino la nostra zona dalle loro mete preferite è troppo alto,
non possiamo permettercelo".
"Non siamo contro le
centrali a biomasse di per sé", prosegue Salvicchi, "in
Europa del nord esistono esempi positivi da seguire. Quello che
temiamo è quel modo di fare "all'italiana" che purtroppo
contraddistingue il nostro Paese in maniera negativa. Senza precise
rassicurazioni sui controlli delle strutture e sulla loro possibile
evoluzione, non vogliamo avallare nulla che possa essere in qualche
modo nocivo. Il pericolo che le centrali vengano trasformate in
inceneritori è ancora troppo alto, senza parlare dei rischi per la
salute. Per questo abbiamo deciso di scendere in piazza domenica
prossima insieme a quanti dicono "no".
Confcommercio aretina si
schiera, decisamente, dalla parte dell'ambiente e, sottolinea, per
mera scelta di parte, per salvare l'economia locale, e i posti di
lavoro e le aziende che sono strettamente legato alle qualità
ambientali del territorio.
Per la prima volta una
categoria di imprenditori alza lo sguardo e si rende conto che
manomettere, peggiorare, distruggere l'ambiente reca danno anche alle
aziende che rappresenta.
Quanto tempo ci è voluto
per farlo capire.
L'aria pulita serve anche
all'economia, quella sporca non serve a nessuno.
Quanto silenzio invece a
Parma da parte di tutte le categorie economiche e finanche dai
sindacati.
I progetti finti verdi che
provocheranno danni ambientali ingente non sono a favore delle
aziende, non sono a favore dei posti di lavoro, fanno solo arricchire
i pochi eletti che ruotano attorno a quei business, personaggi che in
genere non sono nemmeno del posto.
Vendono un sogno di
guadagno, lasciando ai territori solo il fumo, quello vero, con il
quale loro non si confronteranno mai.
Quanti progetti insensati
anche sul nostro territorio sono accompagnati da tanti silenzi
colpevoli.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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