lunedì 22 aprile 2013

Confcommercio Arezzo, no alle biomasse


E a Parma solo silenzi?




Anche la Confcommercio aderisce alla manifestazione contro alla centrale a biomasse, che si terrà domenica prossima 21 aprile a Castiglion Fiorentino, Arezzo. "Non è solo questione di salute e di benessere della popolazione, è anche questione di economia", sottolinea il responsabile di zona dell'organizzazione, Carlo Salvicchi: "dobbiamo tutelare l'ambiente perché è uno dei beni più preziosi per il nostro territorio. Cosa ne sarebbe del turismo senza un paesaggio incorrotto e bello da vivere intorno alle strutture ricettive? Gli stranieri soprattutto sono molto attenti a scegliere per le loro vacanze località lontane da fonti inquinanti. Il rischio che eliminino la nostra zona dalle loro mete preferite è troppo alto, non possiamo permettercelo".
"Non siamo contro le centrali a biomasse di per sé", prosegue Salvicchi, "in Europa del nord esistono esempi positivi da seguire. Quello che temiamo è quel modo di fare "all'italiana" che purtroppo contraddistingue il nostro Paese in maniera negativa. Senza precise rassicurazioni sui controlli delle strutture e sulla loro possibile evoluzione, non vogliamo avallare nulla che possa essere in qualche modo nocivo. Il pericolo che le centrali vengano trasformate in inceneritori è ancora troppo alto, senza parlare dei rischi per la salute. Per questo abbiamo deciso di scendere in piazza domenica prossima insieme a quanti dicono "no".

Confcommercio aretina si schiera, decisamente, dalla parte dell'ambiente e, sottolinea, per mera scelta di parte, per salvare l'economia locale, e i posti di lavoro e le aziende che sono strettamente legato alle qualità ambientali del territorio.
Per la prima volta una categoria di imprenditori alza lo sguardo e si rende conto che manomettere, peggiorare, distruggere l'ambiente reca danno anche alle aziende che rappresenta.
Quanto tempo ci è voluto per farlo capire.
L'aria pulita serve anche all'economia, quella sporca non serve a nessuno.
Quanto silenzio invece a Parma da parte di tutte le categorie economiche e finanche dai sindacati.
I progetti finti verdi che provocheranno danni ambientali ingente non sono a favore delle aziende, non sono a favore dei posti di lavoro, fanno solo arricchire i pochi eletti che ruotano attorno a quei business, personaggi che in genere non sono nemmeno del posto.
Vendono un sogno di guadagno, lasciando ai territori solo il fumo, quello vero, con il quale loro non si confronteranno mai.

Quanti progetti insensati anche sul nostro territorio sono accompagnati da tanti silenzi colpevoli.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

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