venerdì 26 aprile 2013

La commissione del silenzio


Guai a mettere il naso nel camino

Ci ritroviamo ancora un poco scossi per quanto ascoltato e visto nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale di Parma, quella che avrebbe dovuto veder nascere la commissione d'indagine sull'inceneritore di Ugozzolo.



Sconcertati, perché, a quanto pare di capire, non se ne farà nulla, a causa della pervicace scelta delle minoranze di porre la sordina su un tema a quanto pare troppo scottante e a rischio.
Chi aveva poco prima brindato alla commissione d'indagine Public Money, che si occuperà di fare chiarezza sui debiti accumulati dal comune, ora ritira il braccio e rifiuta il calice seguente.
La luce la si vuole a senso unico, solo su certi argomenti.
Buio totale su temi a quanto pare scomodi, pericolosi, a rischio inciampi.
Le motivazioni con le quali viene respinta la commissione sull'inceneritore sono da commedia.
Non siamo giudici, non ci dobbiamo sostituire al tribunale, bastano e avanzano le commissioni tematiche generali...
Tutte affermazioni che non valgono invece per Public Money, dove invece si intende eccome ergersi a giudici delle malefatte delle precedenti amministrazioni.
E' triste osservare ancora partiti e gruppi ancorati a vecchi copioni che non strappano più applausi.
La città oggi vorrebbe conoscere tutto quello che è possibili sulla vicenda che sta portando Parma a costruire un inutile camino, che rischia di disincentivare le politiche ambientali corretta nella gestione dei nostri rifiuti.
Un inceneritore costosissimo che sarà pagato dai cittadini attraverso bollette bollenti, nonostante l'impegno nella raccolta differenziata che testimonia della maturità dei cittadini su questo tema.
Tutti sanno che la costruzione dell'inceneritore di Parma è stata una forzatura.
Tutti sanno che nel corso delle indagini della Guardia di Finanza sono emerse situazioni che il tribunale del riesame ha giudicato passibili di episodi corruttivi, denotando una volta per tutte la gravità e l'estremo bisogno di sviscerare tutta la grande matassa del forno.
Ora assistiamo a sotterfugi e manovre di scarto, un fuggi fuggi nell'ombra degli scranni per impedire che la vicenda sia chiarita anche in sede consiliare, per impedire che gli angoli bui della vicenda trovino la strada del chiarimento.
Noi ci domandiamo molto semplicemente cosa ci sia di tanto segreto dentro questa storia infinita da portare le minoranze compatte alla congiura del silenzio.
Di fatto si sta ponendo la sordina su un tema che da anni invece necessita di lucida trasparenza.
C'è bisogno di fare le pulizie di primavera e smettere di nascondere sotto il tappeto questioni che a quanto pare spaventano talmente questi consiglieri da farli apparire intimiditi di fronte al rischio di aprire i libri.
Noi conosciamo benissimo questa situazione.
Cambiano le persone, ma non i comportamenti.
Nella precedente legislatura fu cassato il referendum sull'inceneritore.
Anche allora fu unanimità (mancando il 5 stelle).
Tutti compatti anche oggi le forze altre rispetto ai grillini.
La città non dimentica e non ha una memoria così corta.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

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