La
72 ore di Le Parme
L'inceneritore dura una
manciata di ore, il tempo di qualche giro di pista e arriva lo stop.
E in questo accendi spegni
certamente non ci guadagna l'ambiente, visto che è nelle fasi di
accensione e spegnimento che questi impianti, a causa delle
temperature calanti o insufficienti, emettono la maggior parte delle
sostanze inquinanti.
Molecole pericolose come
diossine, metalli pesanti, cloro bifenili, furani.
Un menù indigesto per
chiunque incontri la nuvola.
L'inutile macchina di
Ugozzolo è costata 200 milioni, ma il conto verrà pagato dai
contribuenti attraverso le loro salatissime bollette dei rifiuti.
Con una tariffa di
smaltimento al top in Italia, mentre negli anni del grande sogno del
Paip ci raccontavano di tariffe in ripida discesa, di aria ripulita
dal camino, di convivenza felice con la raccolta differenziata ed
altre amenità.
Il quadro è presto fatto.
All'aumentare della raccolta
differenziata spinta (e Parma nel prossimi mesi completerà l'anello
virtuoso) calano drasticamente i rifiuti da smaltire, con la vorace
bocca del forno che rimarrebbe a bocca asciutta.
Visto che non lo si può
(vuole) far morire di fame, lo scenario molto probabile è quello di
una Parma benigna nei confronti della spazzatura della regione, se
non vogliamo fare cenno a scenari ancora peggiori.
L'impianto di incenerimento
di Parma, ultimo camino arrivato in regione e ultimo forno ad essere
costruito da qui al futuro remoto, sarà il magnete per i sacchi neri
emiliano romagnoli, ultimo impianto ad essere spento, ultimo camino
ad emettere nubi cariche di molecole poco simpatiche di cui si
accennava sopra.
Vale la pena di utilizzare
queste ore di libertà dal forno per analizzare con precisione i dati
emissivi di queste giornate di luglio.
Valutare con cognizioni di
causa cosa sia uscito e in che misura dal camino di Ugozzolo potrebbe
essere molto utile per farci una idea di che cosa ci aspetta nel
prossimo domani.
I dati li possiamo anche
trovare on line qui:
Sarà un ottimo esercizio
per le menti raffinate cogliere il leit motiv di tutte queste cifre,
magari anche solo per rasserenare i nostri animi agitati.
Attendiamo fiduciosi.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
6 luglio 2013
L'inceneritore
di Parma avrebbe dovuto accendersi
426
giorni
fa
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