Gli ultimi sbuffi stavano
ancora uscendo dal camino appena spento e già Iren inoltrava una
nuova richiesta di accensione.
Con la scusa di voler
bruciare i rifiuti rimasti in fossa.
L'accendi spegni del forno
inceneritore sembra non aver fine ed ora la Provincia si appresta ad
un nuovo scandaloso assenso nei confronti del gestore.
Perché sappiamo che sono
queste fasi, l'accensione, lo spegnimento, le più pericolose, quelle
dove le temperature non raggiungono i livelli di esercizio, causando
la fuoriuscita di veleni dal totem che svetta sull'autostrada.
Il camino dei veleni lo
diventa in modo particolare con questi continui ripetuti singhiozzi
di acceso-spento, con la camera di combustione e il post combustore
in grande difficoltà a mantenere quella temperatura che scongiura la
proliferazione di diossine e furani.
Un po' come certe marmitte
con la miscela troppo grassa: fumo a go go e qualità combustione da
dimenticare. Oppure certi motori a gasolio un po' datati che a freddo
rilasciavano un fumo pestilenziale e nero da togliere il respiro.
Bad combustion, even the
worst.
Peggio di così non si può.
Primi in regione per la
raccolta differenziata, ultimi per scelta dell'impiantistica di
smaltimento.
La palma di virtuoso stona
con il camino di Ugozzolo.
Se il premio ai parmensi
virtuosi sono 20 anni di inceneritore ci si chiede davvero dove stia
la teoria della causa-effetto.
Perché a Parma si ragiona
al contrario, più ci si attiene alle regole della corretta gestione
dei rifiuti, più cresce la fame dal camino e la sorte dei territori
che lo abbracciano.
Più i parmigiani e i
parmensi diventeranno virtuosi, più ci si domanderà cosa bruciare
dentro Ugozzolo, come sostituire ciò che i cittadini hanno tolto
dall'indifferenziato.
Ne valeva la pena?
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
6 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
426
giorni
fa
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