Agsm pensa allo stop di
Ca' del Bue. L'attacco: "I vertici si dimettano"
Per il presidente di Agsm,
Paolo Paternoster, la crisi avrebbe ridotto sensibilmente il flusso
dei rifiuti necessari per alimentare costantemente i forni del
termovalorizzatore.
Da Verona Sera
“Le sorprese per quanto
riguarda la gestione delle aziende del Comune di Verona non mancano
davvero mai. Ora, infatti, si scopre da dichiarazioni rilasciate a
giornalisti che il presidente di Agsm Paolo Paternoster sarebbe
pronto a far si che quello del termovalorizzatore di Ca' del Bue
resti solo un progetto. L'incredibile è che quando nel 2012 io avevo
chiesto di non effettuare l'appalto per la realizzazione dei forni
perché, come già allora dimostravano i dati, non ci sarebbero stati
rifiuti sufficienti a garantirne il funzionamento nessuno mi ha
ascoltato. Adesso il presidente di Agsm dice quello che io avevo
detto allora e spiega che potrebbero esserci penali di milioni di
euro per appalti a cui non si darà più corso, trovando come unica,
improponibile, giustificazione per tutto questo la crisi”.
Così Stefano Valdegamberi,
consigliere regionale di Futuro Popolare, commenta il colpo di scena
avvenuto alla vigilia di Ferragosto per quanto riguarda il già
tormentato affaire Ca' del Bue. Paternoster aveva messo in dubbio
giorni fa la possibilità di far entrare in funzione i forni di Ca'
del Bue. Secondo il numero uno di Agsm la crisi avrebbe "rallentato"
la produzione di immondizia da parte dei veronesi.
I cassonetti della
indifferenziata non conterrebbero, cioè, quel "flusso costante"
di rifiuti in grado di alimentare a pieno regime l'inceneritore.
Sarebbero dunque più che le spese dei guadagni. Sarebbe fuori
discussione, per Comune e Agsm, andare a richiedere rifiuti al Sud
per importarli nell'impianto di San Michele.
“Altro che crisi, qui ci
sono delle responsabilità chiare ed evidenti. Le responsabilità di
chi non ha voluto ascoltare in tempo chi stava cercando di evitare
l'avvio di un'operazione che avrebbe provocato esborsi evitabili che
alla fine dovranno pagare i cittadini. Per questo il Consiglio di
amministrazione di Agsm, per primo il presidente Paternoster, ed i
funzionari che hanno portato avanti questo progetto confermatosi
sbagliato ora dovrebbero dimettersi. Comunque posso anticipare che
c'è un gruppo di professionisti che sta studiando la questione dal
punto di vista giuridico-finanziario perché non è giusto che gli
effetti di errori così clamorosi finiscano per pesare sulle tasche
della gente. Su questo darò maggiori informazioni nei prossimi
giorni”.
“La nuova posizione di
Agsm dimostra che lo studio commissionato dai Comuni contrari
all’impianto alla Scuola Agraria di Monza, che documenta come non
si siano sufficienti i rifiuti da bruciare per un quarto impianto in
Veneto, pone dubbi fondati e rilancia il progetto del Polo Ambientale
Integrato. Oggi ci sono le condizioni affinché venga attuato”.
Il sindaco del Comune di San
Martino Buon Albergo, Valerio Avesani, accoglie con soddisfazione le
dichiarazioni del presidente di Agsm Paolo Paternoster, ma fissa già
il nuovo obiettivo del fronte contro l’inceneritore: “L’auspicio
è che l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte ci
convochi quanto prima per presentare insieme ai tecnici l’indagine
della Scuola Agraria”. Sono tredici le amministrazioni comunali
firmatarie del documento, che vede il Comune di San Martino Buon
Albergo capofila: San Giovanni Lupatoto, Zevio, Bovolone, Illasi,
Oppeano, Sorgà, Isola della Scala, Buttapietra, Pescantina, Castel
D’Azzano, Lavagno ed Erbè.
“Alla luce dei nuovi dati
sulla raccolta differenziata, Agsm ha finalmente fatto bene i calcoli
e si è resa conto che non è più sostenibile il progetto
dell’inceneritore. Le critiche che avevamo mosso anni fa ad Amia
insieme agli allora sindaci di San Giovanni Lupatoto e Zevio Fabrizio
Zerman e Paolo Lorenzoni hanno dato i loro frutti, nonostante il
direttore generale di Agsm in più occasioni avesse affermato che in
città la raccolta non potesse essere migliorata. Mi fa piacere che
anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Verona Enrico
Toffali, strenuo sostenitore dell’inceneritore, si stia
ricredendo”, continua Avesani, che sottolinea: “Dopo le
dichiarazioni di Paternoster ritorna di grande attualità il Polo
Ambientale Integrato per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti
solido urbani, che sosteniamo dal 2008. Chiederemo a Paternoster che
ci convochi per discutere di alternative serie all’incenerimento,
che metterebbero Agsm nelle condizioni di diventare un’azienda
all’avanguardia”.
Secondo il vicesindaco
Franco De Santi “la nuova posizione di Agsm è un importante passo
in avanti, ma non bisogna abbassare la guardia. Ogni Comune deve fare
di più su questo tema. L’auspicio è che la Provincia apra un
tavolo per migliorare ulteriormente la percentuale della raccolta nel
Veronese, rafforzando ulteriormente il risultato. Il nostro Comune ha
aumentato dal 58 al 76% la percentuale di differenziazione in pochi
anni, diventando il secondo Comune più virtuoso della provincia.
Questa è la strada da seguire”.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
18 agosto 2013
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