Chi
accetta la sfida di Koine Ambiente?
Ieri mattina Koine Ambiente
e Nanodiagnostics hanno organizzato, nel silenzio ovattato dei media, tranne la presentazione su Parmaonline, un convegno in cui hanno presentato un metodo di valutazione delle
polveri in uscita dall'inceneritore con l'utilizzo di api.
Il titolo era “PM10 e
altre polveri sottili. Le api come bioindicatori dell’inquinamento
ambientale”.
Abbiamo partecipato anche
noi di Gcr, ritenendo che ogni nuovo studio sulle possibile
conseguenze dell'impianto di Ugozzolo sia un ottimo segnale di
attenzione.
Abbiamo anche posto alcuni
quesiti ai relatori.
Quale metodo allora si
potrebbe applicare, a suo giudizio, per avere un'evidenza certa
dell'inquinamento dovuto alle emissioni degli inceneritori?
“Stiamo mettendo a punto
una nuova metodologia di indagine sul sangue umano, nei suoi singoli
componenti (plasma, globuli rossi e bianchi)”
Abbiamo anche posto domande
a Marco Pellecchia, biologo di Koiné Ambiente, che ha illustrato
l’impiego delle api come “sentinelle” dell’inquinamento
ambientale.
Il loro utilizzo è duplice.
Come bioindicatori, cioè
come monitoraggio per le variazioni della mortalità dell’insetto
tout court come campionatore di polveri sottili e quindi utilizzato
per valutare le modificazioni della qualità dell’ambiente.
Come bioaccumulatori di
inquinanti:metalli pesanti nel miele, diossine e composti volatili
nella cera
metalli pesanti,
radionuclidi, insetticidi, acaricidi e particolato autodisperso nel
corpo dell’ape.
La nostra domanda.
Come lei ritiene che la
misurazione eseguita tramite l’impiego di arnie distribuite in una
specifica area del territorio, dove si vuole appurare se è avvenuto
un incremento delle nano polveri di metalli pesanti, possa portare
all’ottenimento di una misurazione netta, cioè che non sia
influenzata né dal luogo di provenienza dell’alveare né da altre
sorgenti di inquinamento preesistenti (es.: autostrada)
“La vita dell’ape è
spesa per i primi 21 giorni all’interno dell’arnia, svolgendo
svariati servizi alla comunità e per i restanti 21 giorni come
bottinatrice (raccoglitrice di polline ed acqua). Avendo una vita
così breve, l’accumulo di nano polveri sul ed all’interno del
corpo dell’ape (apparato digerente) è una misura univoca.
Concentrando quindi la ricerca sulle nano particelle qualificanti la
sorgente che ci interessa monitorare, basta una esposizione delle
arnie di tre settimane, per ottenere la misura di quelle nano
particelle presenti, in quella specifica area ed in quel momento”.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
8 dicembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
102
giorni
fa
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