Anche ieri
sforamenti in tutta la regione, a Parma picco di 65 microgrammi
Sotto la cappa la gente
muore.
Siamo sigillati in un
contesto ambientale dei peggiori al mondo.
Le polveri sottili,
cancerogeni certi da ottobre scorso, compongono la venefica miscela
che respiriamo da due settimana.
Dal 4 dicembre la media
regionale è sopra i limiti di legge, ieri media a 72 µg, lunedì
81, domenica 77, mentre il limite da non superare è 50.
E' una debacle di bacino,
tutta l'Emilia Romagna boccheggia, tutta la pianura padana è un
enorme calderone di inquinamento dove ci sentiamo come cavie a cui
viene somministrato il veleno per studiarne le reazioni.
Ma il momento della cura non
arriva mai.
Andrebbe fermata una intera
macro regione, quella del Nord, con le sue autostrade, i suoi
inceneritori, le sue fabbriche, le sue centrali, i suoi
riscaldamenti, ed è evidente come sia irrealizzabile.
E' certo però che una
azione efficace non si realizzi a livello locale.
Anche se Parma si spegnesse
completamente, di certo l'aria pulita del nostro territorio verrebbe
in un attimo “sporcata” dai miasmi dei comuni limitrofi, della
aree poco distanzi, perché l'aria ovviamente non la si sceglie né
la si limita.
E' emergenza, ma non
leggiamo nulla al riguardo.
Sentiamo il levarsi di scudi
dei commercianti del centro, che lamentano il favore che si fa ai
centri commerciali della periferia, il cui traffico certo non inquina
meno.
Ma la salute rimane in
secondo piano.
L'ente ordinatore, la
Regione Emilia Romagna, tace.
Anzi, esautora l'assessore
regionale all'ambiente, quando alza la voce e indica timidamente la
direzione da intraprendere per invertire la tendenza verso il
disastro.
Anzi, si fa bella del
sistema di inceneritori che presto garantirà rifiuti da tutta Italia
sulle nostre teste e nei nostri polmoni.
Eppure non si può fingere
all'infinito.
Abbiamo un sistema
industriale energivoro e altamente inquinante, automobili vecchie e
in numero eccessivo, riscaldamenti inefficienti, edifici colabrodo.
In attesa che il progresso,
e le disponibilità economiche, abbiamo il sopravvento, è urgente
che il tema salga al primo posto in agenda.
Serve che le regioni
interessate, Lombardia, Emilia, Veneto, Piemonte, si incontrino e
portino all'attenzione del governo l'emergenza ambientale e sanitarie
dei loro territori.
Non possiamo ancora
attendere, a meno non ci si accontenti di conteggiare i malati d'aria
che stiamo coscientemente creando.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
12 dicembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
106
giorni
fa
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